Bankitalia fa un favore al Cav Niente allarmismi sul debito

Giulio Bucchi

Il problema non sono spread e interessi sui titoli di stato, ma crescita e riforme. L'assist al governo, se così si può chiamare, arriva direttamente da Bankitalia, che oggi ha reso noto come l'allarmismo sui bond sia ingiustificato: il neogovernatore di Palazzo Koch Ignazio Visco fa sapere in un rapporto sulla stabilità finanziaria appena pubblicato che il debito pubblico italiano è sostenibile e rimarrebbe stabile, o in leggero calo, nei prossimi 2 anni anche se i tassi di interesse sui titoli di Stato arrivassero all' 8% e la crescita fosse uguale a zero. Smentiti, dunque, tutti quelli che chiedono al governo di dimettersi perché causa della speculazione sui Btp. Lo spread tra titoli di Stato decennali ed equivalenti Bund tedeschi, che oggi ha toccato i 436 punti con tassi di poco superiori al 6%, non sarebbe ancora un fattore determinante per stabilire il futuro dell'Italia. La soglia del 6,5, pericolosissima, non è dunque il baratro paventato da molti analisti. La questione centrale è, semmai, la crescita: il governo, avverte Bankitalia, deve rispettare gli impegni assunti in sede europea "agendo in fretta e con coerenza, sul fronte delle riforme e del risanamento dei conti". Solo così "l'Italia potrà riconquistare la fiducia degli investitori". Bankitalia e Btp: il commento di Franco Bechis su LiberoTv