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No, non tassate anche la fortuna Così la crisi uccide le speranze

Cattive trovate. Imposta del 6% su vincite superiori ai 500 euro. Con la scusa delle difficoltà economiche ci levano le illusioni

Andrea Tempestini
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Lavoro, guadagni, plusvalenze in Borsa e sogni sono finiti. Evidentemente sono rimaste soltanto le illusioni. Perchè adesso lo Stato si è ridotto a tassarcele. Del 6%. Già dai prossimi giorni, Superenalotto, lotterie, Win for Life e  gli altri giochi (escluse le scommesse sportive)  improvvisamente perderanno la magia della fortuna che le ha storicamente contraddistinte. Quel luccichio che per anni ha inchiodato alle poltrone di casa, la sera della Befana, milioni di famiglie in attesa del numero della Lotteria Italia. Sbavando per un  miraggio. Perché quel biglietto avrebbe cambiato la vecchia vita in una nuova. Se ci metti su le tasse che nuova vita è. Come mollare tutto per una spiaggia caraibica, ma tutte le mattine devi fare due ore di coda in tangenziale per arrivarci. Eppure è così. Da dicembre tutte le vincite superiori ai 500 euro saranno tassate al 6% e avranno la stessa fragranza di un bollettino della tassa dei rifiuti. Di quelli che vai in Posta a saldare perchè ti tocca. Anche se sai che ci deve pagare sopra pure l'Iva. Cioè un'imposta su una tassa, unico esempio al mondo di abuso di logica e di portafoglio.  Ma tanto ci passavi sopra perché magari domani faccio un «gratta e vinci» e mando a quel paese chi mi pare, perché per 20 anni mi mantiene lo Stato senza lavorare e mi versa alla fine pure il Tfr. Invece, niente. Illusione infranta. Anzi tassata. Non bastava aumentare di cinque centesimi le accise della benzina in meno di sei mesi. Non bastava, l'Irpef, l'Irap, il canone Rai, i rincari sulle bollette per sostenere la misteriosa efficienza energetica. Era proprio necessario ammazzare la fortuna? Certo c'è la crisi. Ma i cittadini vogliono illudersi che non ci sia. In fondo paghiamo pure 35 euro (più costo del bollettino postale) per il certificato che dimostra che siamo morti e se facciamo il 6+1 lo Stato ha  il coraggio di soffiarci in anticipo il 6%. E non  è un'indiscrezione di quelle che circolano in questi giorni attorno ai decreti legge del governo.  È roba fatta. Lo ha confermato il direttore degli ex Monopoli, Raffaele Ferrara, durante l'audizione in Commissione Finanze alla Camera, precisando che attualmente la raccolta del settore si aggira intorno ai 71-72 miliardi. E le uniche vincite tassate finora «sono quelle del lotto, la cui tassazione è pari al 6% senza limite di importo».  Se il prelievo fosse stato applicato alla più alta vincita di sempre in Italia, i 178 milioni al Superenalotto nell'ottobre dello scorso anno, la trattenuta sarebbe stata pari a 10,6 milioni di euro. Applicata al jackpot in gioco in questi giorni, oltre 30 milioni di euro, si aggirerebbe su 1,8 milioni. Sui 5 milioni in palio per la Lotteria Italia la tassa sarebbe di 300 mila euro. Analoga cifra per il biglietto Gratta e Vinci più ricco, il “MaxiMiliardario” da 5 milioni: anche in questo caso, 300 mila euro sarebbero trattenuti alla fonte. Win for Life oggi assegna al vincitore di prima categoria un premio da 6 mila euro al mese per 20 anni, che scenderà a 5.640 euro (-360 euro). Per la versione Gold, saranno invece trattenuti 600 euro. Turista per sempre, non sarà mai più un turista perché gli toccherà pagare le tasse. A oggi l'Erario sulle somme raccolte incassa giù quasi 9 miliardi. non bastavano? No perché le indicazioni fornite da Giulio Tremonti sono state semplici: dai Monopoli di Stato ogni anno 1,5 miliardi di euro in più. E quindi. Ecco la tassa al 6% e dal 2012 una nuova euro-lotteria con trattenuta alla fonte del 4%. C'è pure un rischio. Che gli ex Monopoli a fine anno raccolgano molto più del miliardo e mezzo. Magari due o addirittura tre. Senza di sicuro dovere restituire un cent agli scommettitori. D'altronde tutte le tassazioni sono progressive e in questo caso più gli italiani saranno fortunati più tasse pagheranno. Ma una domanda resta indigesta. Per 3 miliardi in più valeva la pena ammazzare la tradizione tutta tricolore di sognare e illudersi? di Claudio Antonelli

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