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Obiettivo: il Cav via lunedì

Quirinale e opposizioni sfruttano la tempesta sui mercati per fare pressione. Tempi forzati sul maxiemendamento, poi cambierà tutto

Andrea Tempestini
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I mercati precipitano, le dimissioni annunciate da Silvio Berlusconi si sono dimostrate una pillola inutile per la speculazione: i problemi sono altri. E il governo accelera nelle sue ultime settimane di vita per cercare di risolverli. Bruxelles ci chiede tempi rapidissimi nell'approvazione delle misure richieste per porre un argini alla crisi dei mercati, e così il maxiemendamento che raccoglie le misure, che era atteso in Senato già nella mattinata di mercoledì, approderà in Commissione Bilancio di Palazzo Madama nel pomeriggio. Secondo il presidente Renato Schifani il Ddl sulla legge di stabilità verrà "approvato entro pochi giorni". A testimoniare l'urgenza della situazione anche la decisione di convocare un Consiglio dei ministri per la serata di mercoledì. L'obiettivo è approvare il ddl entro domenica e "costringere" Berlusconi a rassegnare le dimissioni già lunedì mattina. Cav a Belpietro: "Dimissioni poi al voto con Alfano". Guarda su LiberoTv "Basta un passo indietro di Berlusconi? Balle". Massimo de' Manzoni su LiberoTv Opposizione in pressing - In questo contesto anche l'opposizione dovrà fare la sua parte, però piuttosto che offrire il suo appoggio preferisce pungolare l'esecutivo. Le opposizioni mercoledì mattina hanno scritto una lettera al presidente del Senato Schifani, affinché "si faccia garante di una più rapida approvazione del ddl stabilità". Nel testo - firmato da Anna FInocchiaro, Giampiero D'Alia, Felice Belisario e Giovanni Pistorio - si legge: "La situazione economica e finanziaria dell'Italia e le ultime vicende politiche e parlamentare evidenziano la  necessità di approvare nel più breve tempo possibile la legge di stabilità". La sinistra non dice "ci siamo anche noi per tagliare i tempi" ma usa toni minacciosi per ricordare che di tempo ce n'è pochissimo. La verità? La verità è che Silvio Berlusconi fa paura - non ce ne voglia e tra mille virgolette - anche da 'morto'. Meglio dare il colpo di grazia al Cavaliere il prima possibile, prima che possa serrare la fila, riguadagnare consensi e rimettersi in carreggiata. Le contraddizioni del Quirinale - E così anche Napolitano sembra smentirsi da solo. Soltanto lunedì, dopo che Berlusconi aveva formalizzato il suo progetto di dimettersi, il Capo dello Stato aveva concesso al Cavaliere un mese di tempo per approvare il paccehtto anti-crisi. Una manciata di ore dopo il presidente della Repubblica ha però rettificato tornando a invocare "soluzioni rapide", come se una time-line in verità non fosse stata già stabilita. Il fatto è che la nuova tempesta che si sta abbattendo sui mercati - che non hanno di certo festeggiato il passo indietro del Cavaliere - viene cavalcata dal tandem opposizioni-Quirinale, che vorrebbero a questo punto mettere definitivamente alle corde Berlusconi e imporgli un uscita di scena addirittura entro il termine della settimana. Con buona pace del maxiemendamento in discussione al Senato e della tanto invocata coesione nazionale.

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