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Rai Tre vuole la Costamagna... I rossi non bastano mai

Telekabul distrugge il pluralismo e chiama anche l'ex 'compagna' di Luca telese. Poi raddoppia gli spazi per Floris e Ballarò

Andrea Tempestini
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Tu chiamalo, se vuoi, servizio pubblico a orologeria. Perché se Giovanni Floris e il suo Ballarò, il talk show  politico di Rai Tre del martedì sera, riescono a trovare il modo per metter su una puntata straordinaria per sabato, ufficialmente per seguire la fase politica, in realtà perché animati dalla voglia di poter recitare il de profundis al governo Berlusconi, vuol dire che  la Rai non è così moribonda  come  la vogliono far apparire. Semmai assomiglia ad un pugile un po' suonato, ma che alla dodicesima ripresa, sentendo l'odore del sangue dell'avversario, tira fuori le energie rimaste e parte all'attacco. Non è capitato con l'alluvione  a Genova, capita con la crisi di governo. Ecco, grosso modo, è questo ciò che sta avvenendo a Rai Tre. Ad annunciare l'uscita dal coma, in un rigurgito di servizio pubblico, è stato il direttore del terzo canale, Antonio Di Bella.  «Lo speciale rientra nella nostra linea programmatica», dice il dirigente di viale Mazzini, «penso a una tv corsara, meno ingessata rispetto al passato, attenta alle dinamiche in atto e slegata dalla vecchia idea di palinsesto». Solo un dubbio: sino a ieri questa logica “corsara” dov'era? In quale palazzina di Saxa Rubra si era fermata la “speciale linea programmatica”? E, soprattutto, da quando in qua questa Rai è così attenta “alle dinamiche in atto”? La sensazione è che l'annunciata caduta di «Re Silvio» abbia scatenato la fantasia dei giullari di corte, sempre più vogliosi di rimetter sul Telekabul.   E per rinverdire i fasti di Sandro Curzi, Di Bella vuole ingaggiare anche Luisella Costamagna, ex compagna di Luca Telese a “In Onda” su La7, momentaneamente disoccupata e già in crisi d'astinenza da video. «L'ipotesi è allo studio», ammette il direttore della rete, «non c'è ancora nulla di definitivo o scritto. Tra l'altro dovremmo anche pensare in quale giorno della settimana». Il direttore, ovviamente, non si sbilancia su che tipo di trasmissione dovrebbe guidare la conduttrice. Tra le ipotesi, però, c'è quella di un programma in seconda serata basato su delle interviste (sul modello delle Invasioni barbariche di Daria Bignardi). E chissà che il giorno  giusto non sia il giovedì, tanto per provare a dar fastidio a Michele Santoro e a Corrado Formigli. di Enrico Paoli

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