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La parentopoli di De Magistris Giggino fa assumere la cugina

Napoli, il sindaco 'puro' offre alla parente l'incarico nello staff dell'assessorato allo sport: "E' laureata in scienze motorie..."

Andrea Tempestini
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Prima ha sovvertito le leggi dell'aritmetica sostenendo - per interposta persona - che 50mila è un valore inferiore a 40mila, oggi De Magistris invoca quelle della statistica a sostegno dell'imbarazzante situazione che l'ineffabile Dagospia ha tirato fuori ieri. Parliamo dell'incarico da 20mila euro annui conferito alla cugina del sindaco incardinata come «staffista» presso l'assessorato allo sport. La donna, genialmente ribattezzata dal Dago-Tarallo la “Cuggiggina”, si chiama Luisa Russo e vanta «un curriculum appropriato, si è laureata all'università Parthenope in Scienze Motorie, conosce i problemi dello sport e la comunicazione» ha detto De Magistris affidando a Facebook una piccatissima replica. Che fosse all'altezza del compito non v'era alcun dubbio, si dice sempre così. E spunta anche una intervista di qualche mese fa, realizzata in campagna elettorale, in cui la cugina del sindaco esprime la sua preoccupazione e si presenta come «una giovane spaventata dal non trovare lavoro», racconta ai microfoni di Napoliurbanblog.com, «che per quanto uno possa ricevere dei piccoli incoraggiamenti personali...». Ma non è questo il punto: la vera notizia è un'altra, vale a dire che il sindaco disporrebbe di una famiglia sterminata se quel che ha detto è frutto di un lucido ragionamento. Leggere per credere: «Il comune di Napoli presenta, tra uffici propri e società partecipate, circa 21mila dipendenti. Se la statistica è ancora considerata una scienza in questo paese, mi sembra altamente probabile che una mia cugina possa lavorare come staffista presso una struttura del Comune». Ora, a parte che inserire nel conteggio anche le società partecipate non vale perché queste hanno regole e discipline autonome (in pratica fanno quel che vogliono) ma, se pure fosse così, significherebbe che De Magistris abbia almeno 72/73 cugini, considerando una popolazione di circa un milione e mezzo di abitanti. Delle due l'una: o ne ha sparata un'altra delle sue oppure è il sindaco con il più alto tasso di parentela diretta in Italia. Sono fantastiche certe giustificazioni, un po' come quella raccontata l'altro giorno da Libero, relativa all'incarico di presidente del Centro agroalimentare conferito all'ex senatore Idv (ovviamente trombato alle elezioni) Lorenzo Diana: l'assessore al Bilancio Realfonzo, capovolgendo l'aritmetica, ha sostenuto che pagargli uno stipendio da 50mila euro rispetto ai 40mila del predecessore rappresenta un risparmio per le casse pubbliche perché «abbiamo bloccato il sistema dei gettoni di presenza». Sarà. Dagospia ha poi tracciato il resto della mappa della parentopoli vesuviana: «Il marito dell'assessore alla Cultura Antonella di Nocera, Stefano d'Ambrosio, è capo staff dell'assessore al bilancio Realfonzo; Dario Montefusco, figlio di Giuliana Visciola, direttore centrale del Comune, è “staffista” presso l'assessorato al Patrimonio diretto da Bernardino Tuccillo». E la cosa, pare, non finisca qui perché il sito di D'Agostino annuncia nuove puntate. Inutile dire che anche per questi ulteriori rapporti c'è una spiegazione da parte del sindaco. Il quale conclude con una considerazione sacrosanta che, però, detta da lui stona un po' visto che non ha mai risparmiato nessuno su questo terreno, né da magistrato né da politico: «I parenti di un amministratore devono automaticamente espatriare per poter lavorare? Credo nel merito, nella formazione, nella passione come criteri di selezione professionale e a questi criteri mi sono sempre rifatto. Il resto? È chiacchiericcio fangoso che lascio al sito Dagospia di Luigi Bisignani...». Bisignani? Ancora lui? Il sindaco continua a ripetere che fu lui a farlo fuori da magistrato: chissà perché sotto processo per questa cosa, a Salerno, ci sono otto persone ma di Bisignani non v'è traccia. di Peppe Rinaldi

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