Silvio pensa ancora alle elezioni. E rincorre il Senatur

Lucia Esposito

Il Cavaliere furioso spariglia le carte e gioca la carta Alfano o, in alternativa, quella di Fini. «L’Udc diceva che il problema ero io, che Angelino poteva essere un ottimo premier. Ecco, vediamo se facevano sul serio. Sfidiamo Casini», Na uk  il rischio di «bruciare» il segretario del Pdl spinge Berlusconi a cercare anche un’alternativa: «A Napolitano potremmo fare il nome di Lamberto Dini. È bravo, ha più esperienza di Monti ed è apprezzato all’estero». «Indichiamo un nome comune, che può essere quello di Alfano o di Dini», è la proposta che fa Berlusconi a Bossi, «i voti per rimettere insieme la maggioranza li troviamo in Parlamento: te lo garantisco io». Umberto prende tempi.   E mentre si discute sul nome e sull'azione giudicata troppo "invasiva" del Collo, rimane sempre aperta l'opzione voto anticipato. Se la trattativa sul nome di Monti dovesse fallire, resta una via praticabile. Il punto sono i mercati finanziari e la speculazione sui nostri titoli: davanti a un altro luendì nero il Colle potrebbe mettere spalle al muro la politica.