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Si va verso un governo di soli tecnici

Se il nome di Monti pare ormai cosa certa come futuro premier, non è altrettanto chiaro chi saranno i futuri ministri del nuovo governo

Costanza Signorelli
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Giornata convulsa. La tensione tra Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha raggiunto vette di fuoco. Gli incontri si sono susseguiti a ritmo serrato. Il professore Mario Monti ha ricevuto in mattinata il presidente della Bce, Mario Draghi che poi, a sua volta, è andato colazione con il Cavaliere. Il nodo cruciale di questi momenti febbrili è uno in particolare: la futura squadra di governo. Detta in un altro modo: il toto-ministri. Se intorno alle 12,00 l'agenzia di stampa Agi ha diffuso l'identikit del governo che vorrebbe Mario Monti, rimangono ancora molti dubbi su quali saranno i nomi definitivi dei nuovi ministri. Ma almeno una cosa sembra andare a delinerasi: la nuova squadra di Monti dovrebbe essere formata in prevalenza da tecnici. Politici o tecnici? Il ribaltone - E infatti il dilemma degli ultimi giorni è proprio sulla natura del futuro governo a guida Monti: meglio propendere per un gruppo di tecnici o per un gruppo politici? Certo quest'ultima ipotesi creerebbe molti problemi, soprattutto per gli equilibri tra il partito di maggiornaza (Pdl) e il principale partito di opposizione (Pd). La questione non è di poco conto: il governo dimissionario rimane quello scelto dal voto degli italiani. In virtù di questo dato, costituire un governo con la maggiornaza di esponenti del Pd e senza la consultazione degli italiani, sarebbe praticamente una truffa. L'identikit - L'ultimo identikit dell'ipotetico governo Mario Monti, secondo quanto diffuso dall'agenzia di stampa Agi, dovrebbe essere il seguente. Guido Tabellini, professore della Bocconi, al ministero dell'Economia; Carlo Secchi allo Sviluppo; Lorenzo Ornaghi, rettore dell'Università Cattolica di Milano, all'Istruzione; Lanfranco Senn alle Infrastrutture; Cesare Mirabelli alla Giustizia; Giuliano Amato agli Esteri; Enzo Moavero come sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Monti spinge così per un governo di soli tecnici, senza nessun politico. Tutti i nomi spuntati - Ma in giornata la lista di nomi è stata interminabile. Un nome che, dopo la recente polemica sulle sue recenti dimissioni dalla Banca Centrale Europea, torna alla ribalta è quello di Lorenzo Bini Smaghi, in lista tra i papabili sia per l'Antitrust che per l'Economia, dove però se la dovrà giocare con Fabrizio Saccomanni e Vittorio Grilli anche loro in lista come sostituti di Giulio Tremonti. Di certo l'Economia è il dicastero centrale nella mission del nuovo Governo dunque non è escluso che possa essere affidato a un politico: un uomo come Giuliano Amato che però con più insistenza viene indicato come vicepremier o ministro degli Esteri (insieme a Franco Frattini). Ma non solo il nome del titolare di via XX settembre è frutto di appettiti, anche quello del vice è altrettanto ambito. E così, se si punterà su una squadra politica ad affiancare Monti, ci dovrà essere un esponenete Pd ed uno Pdl. I nomi trapelati sono quelli dei due Letta, Gianni e Enrico. Ma il nome del vicesegretario del Pd è quotato anche allo Sviluppo economico.  Per quanto riguarda i tecnici: Pietro Ichino è il candidato quasi naturale al Welfare per le sue proposte di riforma del mercato del lavoro e in particolare sul superamento dell'articolo 18 e la creazione di un contratto unico di lavoro. C'è poi la Giustizia, un altro argomento scottante. Il Cavaliere pare spingere affinchè quella poltrona rimanga a Nitto Palma, attuale ministro di Grazia e Giustizia. Ma ci sono altri nomi tra cui quello di Maurizio Lupi, che è dato in corsa pure per l'Istruzione. Per il ministero della Salunte invece spunta il nome di Umberto Veronesi mentre alle politiche comunitarie è candidata la radicale Emma Bonino.  All'Interno c'è invece aria di ritorno con Beppe Pisanu.

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