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Egitto, 38 morti e 817 feriti L'esercito: "Chiediamo scusa"

Bilancio di sei giorni di scontri in piazza Tahrir, Forze dell'ordine accusate di usare gas mortali: "Inchiesta urgente"

Giulio Bucchi
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Sesta notte di scontri e violenze in piazza Tahrir, al Cairo. Sono 38 secondo il ministero della Sanità le vittime degli scontri con l'esercito, accusato di usare gas potenzialmente mortali per disperdere i manifestanti. Sono 817, invece, i feriti. Nonostante l'offerta della giunta militare di avviare il processo per il trasferimento dei poteri a un'autorità civile, gli scontri sono continuati. Nella notte, migliaia di persone si sono radunate nella piazza simbolo della rivolta contro l'ex presidente Hosni Mubarak, dimessosi l'11 febbraio scorso. Si stima che solo ieri 290 persone siano rimaste ferite, non solo al Cairo ma anche ad Alessandria (2 i morti) e Marsa Matrouh (una vittima). L'esercito ha quindi arrestato una ventina di uomini armati che avevano attaccato le forze della sicurezza e i manifestanti vicino a piazza Tahrir. Le scuse dell'esercito - Le forze armate egiziane hanno inoltre presentato le loro condoglianze per le vittime delle violenze degli ultimi 6 giorni in tutto l'Egitto e in un comunicato postato su Facebook promettono l'apertura di "un'inchiesta urgente per giudicare coloro che hanno provocato gli incidenti". Le forze armate assicurano anche che forniranno assistenza alle famiglie delle vittime e aiuto ai feriti. A questo proposito le forze armate promettono di installare un ospedale "altamente equipaggiato" a piazza Tahrir per fornire le cure mediche necessarie a tutti coloro che si trovano sulla piazza.

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