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Irpef, salvi ma non del tutto Sale l'addizionale regionale

Il provvedimento colpisce 22 milioni di contribuenti, soprattutto del Nord. Aliquota minima da 0,9% all'1,23%

Andrea Tempestini
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L'abbiamo scampata sull'Irpef, ma non del tutto. Se infatti non vengono toccate le aliquote del 41 e del 43%, c'è una misura fiscale che toccherà un'ampia platea, seppur per importi relativamente piccoli. Si tratta dell'aumento dell'aliquota minima per l'addizionale regionale Irpef - eccola qui l'Irpef che viene toccata... - che passerà dallo 0,90% all'1,23 per cento. Il provvedimento riguarderà quasi 22 milioni di contribuenti, la maggior parte dei quali residenti nelle regioni del Nord Italia. Pagano i migliori - L'aspetto grottesco di questo balzello è che andrà ad abbattersi sui contribuenti di quelle che sono le regioni meglio amministrate dello Stivale, quelle che tenendo in ordine i conti della sanità sono riuscite a mantenere per quasi tutti i cittadini l'aliquota minima dello 0,90 per cento. E a rendere ancor più sinistra la decisione contenuta nella manovra di Mario Monti c'è il fatto che si abbatterà soprattutto per i redditi bassi, per i quali anche in presenza di aliqutoe più elevate, in precedenza era stata mantenuta quella minima. Qualche cifra - Per fare degli esempi, passa dallo 0,9% all'1,23% l'addizionale regionale Irpef sui redditi fino a 15mila euro in Piemonte e in Umbria, fino a 15.500 euro nelle Marche e fino a 15.493 euro in Lombardia. Passa inoltre dall'1,1% all'1,23% sui redditi fino a 15mila euro anche in Emilia Romagna. Aumento secco, infine, per tutti i redditi dell'aliquota in Toscana, in Sardegna, in Valle D'Aosta, in Basilicata, in Friuli Venezia Giulia e in Veneto.

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