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Disastro Merkel e Sarkò: parlano e non concludono

Angela pranza con Nicolas: "Revisione dei trattati Ue, sanzioni per chi sgarra, no eurobond". Tutto già risaputo, ma in pratica?

Andrea Tempestini
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Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, a pranzo a Parigi, discutono e decidono il futuro dell'Eurozona, mettendo a punto le proposte di modifica del Patto di stabilità in vista del vertice dell'Unione Europea di giovedì e venerdì. E la Cancelliera pare essersi svegliata: "Non possiamo allontanarci dalla strada maestra, vogliamo cambiare le regole giuridiche riguardo alla situazione attuale. Ne parleremo al prossimo vertice di venerdì, che sarà fondamentale - ha aggiunto -. Vogliamo discutere con tutti gli altri Paesi membri, perché Francia e Germania non sono che due Paesi europei, dobbiamo ascoltare altre opinioni. Dobbiamo attuare il meccanismo di stabilità e accelerarlo, dovrà partire già dal 2012". Riforma dei trattati - I due Paesi vogliono ridisegnare l'architettura dell'Unione europea e chiedono "un nuovo trattato della Ue, a 27 Stati membri o almeno a 17 Stati membri". I due leader lo hanno confermato al termine del faccia a faccia di Parigi. "Credo che l'accordo franco-tedesco sia il più completo possibile - ha sottolineato l'inquilino dell'Eliseo -. Invieremo una lettera congiunta al presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy il prossimo mercoledì". No agli eurobond - Il premier francese, da par suo, si è poi appiattito sulle posizioni della Merkel sulle obbligazioni continentali, uno degli altri punti invocati da più Paesi per salvare l'eurozona: "Gli eurobond non sono una soluzione alla crisi", ha tagliato corto il presidente francese. Quindi un'altra sviolinata alla Cancelliera: "La Francia pensa che la sua alleanza con la Germani e con il Cancelliere tedesco è un elemento strategico essenziale. Sono le due grandi economie dell'Europa. Non possiamo prendere il rischio di una divergenza tra questi due Paesi, altrimenti si rischia lo scoppio della Ue e della zona euro". La Corte di giustizia - Tra le altre questioni affrontate, il nodo del ruolo della Corte di giustizia europea, che secondo la Merkel deve poter essere in grado di verificare "la conformità" ai vincoli europei. "La Corte di giustizia europea non potrà in nessun caso annullare i singoli bilanci degli Stati membri", ha aggiunto Sarkozy, che ha poi precisato che sarà potere dei giudici europei (il plenum ne prevede uno per ciascun Paese membro) "verificare se ogni Stato rispetta la regola d'oro iscritta nella Costituzione" per il rispetto del pareggio di bilancio". Sarkò ha poi tuonato: "Vogliamo sanzioni automatiche per i Paesi che non rispetteranno la regola del deficit al 3% del Pil". rancia e Germania, inoltre, intendono inoltre proporre che l'introduzione del meccanismo europeo di stabilità, che prenderà il posto dall'attuale Efsf, sia anticipato dal 2013 al 2012, e che le decisioni al suo interno siamo prese a maggioranza qualificata, non all'unanimità. "L'Italia non è la Grecia" - Per quel che riguarda la crisi dei debiti sovrani Sarkò E Merkel all'unisono hanno spiegato che "bisogna agire il più presto possibile sulla base di questo accordo (il loro, ndr) che è aperto a tutti gli altri". L'inquilino dell'Eliseo ha aggiunto che "la situazione è grave, non c'è tempo", e parlando della situazione del Belpaese ha specificato: "La Grecia è un caso particolare, non possiamo paragonare una grande economia come quella italiana, o quella spagnola, a quanto è successo in Grecia".

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