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La Lega ha scelto Formigoni Sarà lui il nuovo Tremonti

Il governatore lombardo va nella sede del Carroccio: "Alleanza da ricostruire". Bossi vuole un uomo suo al Pirellone

Andrea Tempestini
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Sta accadendo qualcosa di strano, sotto la pelle della politica lombarda. Sostiene Roberto Formigoni ospite ieri in via Bellerio, sede della lega Nord alle soglie della secessione: «Con la Lega abbiamo una grande alleanza sul territorio e vogliamo ricostruire questa alleanza a livello nazionale in vista delle elezioni politiche del 2013». Sicchè  - come da queste colonne preannunciato - l'asse del nord si ripropone territorialmente e odora dell'incenso ciellino. Un fatto è incontestabile: la Lega neoseparatista punta al cuore del Nord. Una strategia che si sviluppa in due fasi: nella prima c'è la costruzione di una cintura settentrionale, Lombardia, Piemonte e Veneto. Con l'avvento di una «secessione morbida» -come vaticinato da un bel saggio di Aldo Bonomi edito anni fa da Marsilio Editore - i politici lombardi lavorano sottotraccia. C'è una novità, come spiega l'ex ministro Roberto Calderoli, in questo momento uomo chiave del Carroccio: «Incontriamo Formigoni per vedere se ci sta...». E intanto annuncia una manifestazione a Milano per il 15 gennaio. Certo, ufficialmente, incontrando Luca Zaia e Roberto Cota che avevano disertato l'incontro col premier per presenziare al parlamento padano, Formigoni ha parlato di territorio. E dell'attuazione del titolo V, e degli articoli 116 e 119 della Costituzione quelli che evocano specifiche autonomie e federalismo fiscale. Ufficialmente Bossi e Maroni e Calderoli passavano di lì per caso, a salutare il Celeste. Ma, a margine dell'incontro, Formigoni  ha confermato che Pdl e Lega sono al lavoro per ricostruire la loro alleanza «su base nazionale entro le prossime elezioni politiche previste nel 2013. È  una grande alleanza sul territorio, vogliamo ricostituire questa alleanza a livello nazionale in vista delle prossime elezioni politiche». L'idea padana è: diamo una mano a Formigoni per farlo planare a Roma (ministro degli esteri? Leader per le Primarie nel Pdl? Quién sabe?); e lui ci spiana la strada al governo della Lombardia. Roba seria.   I nomi che circolano sono quelli di Maroni, Calderoli, ma anche  Castelli e  Giorgetti. Per Boni, «si parte per la Padania». Ovviamente, sul tema, è molto scettico Mario Mantovani, coordinatore lombardo del Pdl. Ma ciò non toglie che il Carroccio che ha deciso di ignorare qualsiasi blandizia dal Pdl; e che abbia scelto non Alfano ma il solo, unico e nordico. Formigoni come referente verso quel partito Una testa di ponte (che, da qui in avanti, in molti vorranno far saltare). di Francesco Specchia

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