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Poco sfarzo, molte pellicce Pagelle alla notte della lirica

Sfilata alla prima della Scala: lady Pisapia e Monti scelgono Armani, Sarli per lady Passera. Formigoni con farfallino bianco

Giulio Bucchi
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Eleganza vellutata. Mise sobrie e poco sfarzo, anche se di pellicce se ne sono viste molte, per la Prima alla Scala dell'era Monti. In   velluto nero, completo pantalone,  si è presentata  la first lady di Palazzo Marino al braccio del sindaco  Giuliano Pisapia. Forse  non era nuovissimo, ma  aveva tutta l'aria di essere di  Armani il completo di Cinzia Sasso. Così come  di Re Giorgio era l'abito grigio perla di Elsa, la  moglie  di   Mario Monti al suo debutto come premier  al Piermarini.  Pizzo beige di  Lella Curiel per Clio  Napolitano.  Quasi un inedito per la prima volta da molti anni le due più alte cariche dello Stato siedevano insieme nel palco reale del teatro alla Scala. Smoking d'ordinanza per  tutti i signori: sartoriale  per il sindaco, vintage per  Roberto Formigoni  («lo stesso di tutte le prime, sono state 10)», con la sola concessione del farfallino bianco. Raggiante in dolce attesa e bellissima in abito lungo scollato, bicolore bluette e verde (Fausto Sarli)   Giovanna Salza, moglie del ministro Corrado Passera. Barbara Berlusconi, in celeste plissettato con strascico, stola di pelliccia  e capelli raccolti era accompagnata  dal calciatore del Milan Pato. Molti gli abiti lunghi, alcuni  nei toni del beige, come quello di Laura Teso e di Gabriella Dompé, o del nero, come il Dior di pizzo di Caterina Balivo e il Curiel di Eva Bozzetti.  Un trionfo di vintage: dalla mantiglia di Livia Pomodoro alla giacca Mugler di Claudia Buccellati, dal Lancetti di Mercedes Catania al Romeo Gigli di Maddalena Boeri, moglie dell'assessore alla Cultura di Milano, dalla giacca ricamata di Inge Feltrinelli alla cappa «di 30 anni fa» di Gae Aulenti. In pelliccia  Diana Bracco, presidente dell'Expo («i gioielli sono di mia mamma»). Brivio Sforza (lince e abito Luisa Beccaria) unica voce  fuori dal coro: «Bisogna essere all'altezza della città della moda», sostiene, «va bene la sobrietà, ma non presentiamoci come a un funerale». In trasferta  le scintillanti Marta Marzotto, abito bianco  e paillette argentate di Roberto Cavalli e  Valeria Marini con una della sue creazioni a sirena, in velluto azzurro e borsa  di Braccialini. Ultimi ad arrivare i ministri Lorenzo Ornaghi  e Anna Maria Cancellieri. di Daniela Mastromattei

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