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Piazza Affari a picco. Bene asta Btp, ma lo spread vola

Milano lascia il 3,79%, male tutta Europa. Titoli di Stato, richiesta raddoppia offerta ma il differenziale chiude intorno a 450

Andrea Tempestini
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Fari sempre puntati sulle Borse europee dopo l'accordo della scorsa settimana che ha sancito la nascita dell'Europa a due velocità. Poco prima della riapertura dei mercati di lunedì mattina la minaccia di Moody's, che annuncia di voler rivedere tutti i rating dei Paesi della Ue. Già dall'apertura i mercati perdevano terreno, e poco prima delle 13 il passivo si era allargato: a Milano il paniere principale Ftse Mib perdeva l'1,74%, mentre il complessivo All Share lasciava l'1,62 per cento. A fine giornata le cifre parlavano di un altro vero e proprio lunedì nero: la crisi del debito pesa come un macigno, e a Milano il Ftse Mib ha lasciato il 3,79% scivolando sotto quota 15mila punti, a 14.896 punti (il minimo di giornata). L'All Share ha lasciato invece il 3,49 per cento. Piazza Affari maglia nera in Europa, ma Francoforte l'ha seguita a ruota scivolando del 3,36%, Parigi ha perso 2,61 punti percentuali mentre Londra l',183 per cento. Pesanti i ribassi per tutti i titoli del comparto bancari, per Fonsai e per Terna.Btp Day - Oggi, lunedì 12 dicembre, tutti gli occhi erano puntati sulla speciale asta di Bot del Tesoro a 7 miliardi, a fronte degli 11,2 miliardi in scadenza, nel giorno in cui le commissioni venivano azzerate per incentivare gli acquisti (il cosiddetto Btp Day). All'asta la domanda è stata buona - a fronte di un importo di 7 miliardi la richiesta è stata quasi doppia -, cala anche il rendimento medio, che si è attestato al 5,952%, in calo dello 0,135% rispetto alla precedente asta. Cattive notizie, invece, dal fronte dello spread. Già in apertura di contrattazioni restava alto, e pur rinculando sotto quota 440 il differenziale restava a 436 punti base. Dopo l'asta, nonostante il buon andamento, lo spread si impennava, raggiungendo i 470 punti base. A fine giornata lo spread ha chiuso intorno ai 450 punti base. Sul mercato secondario il rendimento dei decennali raggiungeva il 6,8%, e fonti qualificate riferivano che la Bce proseguiva nel piano di acquisto di titoli di Stato italiani a breve scadenza.

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