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Va contro politici e finanza Monti contestato in aula

I senatori del Carroccio: basta tasse, questa è una rapina. Il premier: tasseremo la grande finanza. E Schifani sospende la seduta

Lucia Esposito
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Sale la tensione tra il governo tecnico di Mario Monti (che fronteggia un deciso calo della sua popolarità) e la politica. Ieri, martedì 3 dicembre ,rispondendo alla domanda di un parlamentare, ammette: "Non servivano dei professori per fare questa manovra. Ma ci avete chiamato voi, perché non l'avete fatta? Forse perché eravate paralizzati dallo scontro politico, ma spero torni presto il tempo in cui non ci sarà più bisogno di noi". Come se non bastasse, nella notte tra martedì e mercoledì, alle Commissioni Bilancio e Finanza della Camera ha attaccato il governo Berlusconi: "Io non sarei stati lieto se fossi stato membro del governo italiano, di vedere comunicati del presidente della Repubblica francese o del Cancelliere tedesco che indicano all'Italia cosa dovrebbe fare". La risposta  La reazione è arrivata mercoledì mattina, quando mentre parlava al Senato per presentare i risultati del consiglio europeo. Monti è stato contestato dalla Lega: "Basta tasse, questa non è una manovra, ma una rapina".  Le contestazioni sono state tanto violente verbalmente che il presidente Renato Schifani è stato costretto a sospendere la seduta. "Sospendere mentre parla il presidente del Consiglio - ha detto Schifani - non sarebbe un bel segnale, tanto più che il suo intervento è stato chiesto da molti gruppi parlamentari". Poi, rivolto a Federico Bricolo, presidente dei senatori della Lega: "Non si faccia richiamare proprio lei, da capogruppo!. Ad un certo punto anche Monti è sembrato infastidito, e ha a sua volta attaccato la Lega Nord: "Scusatemi se valorizzo il Parlamento". Un breve applauso, poi i lavori sono proseguiti. Successivamente Monti non ha voluto commentare il comportamento dei deputati leghisti, ostentando indifferenza. Guarda le foto della contestazione nella Gallery Il discorso di Monti "C'è stata una discussione nel Consiglio europeo sul ruolo degli eurobond e si è deciso di non far figurare il riferimento agli eurobond nelle conclusioni finali del summit, ma è stato deciso che nel rapporto che sarà presentato entro il 31 marzo sarà discusso e presentato il tema degli eurobond. Abbiamo insistito - ha detto Monti - sull'importanza di avere meccanismi di disciplina, ma anche sull'importanza di dotare l'area Euro di dispositivi di intervento corroborati da mezzi finanziari per evitare il contagio tra Paesi. elle conclusioni del Consiglio europeo roverete la parola eurobond, neppure nella versione stability bond, ma tuttavia segnalo due finestre aperte verso questo tema che sarà nostra cura coltivare nel breve periodo. Una è la previsione di un meccanismo tra Stati membri sui programmi di emissione dei titoli del debito pubblico: questo quadro di informazione è il presupposto un giorno di una emissione in comune titoli debito pubblico". "L'altra considerazione - conclude - è che nelle conclusioni del vertice Ue prevedono presentazione vertici di un rapporto per approfondire integrazioni fiscali". Roma si è mossa "per il potenziamento del fondo europeo di stabilità finanziaria". "È difficile e impossibile tracciare il confine tra Paesi totalmente virtuosi e Paesi totalmente peccaminosi". E' riuscito a dire poco Monti, perché poi è stato interrotto non tanto per quanto deciso a Bruxelles ma per la sua manovra economica. Tobin tax - "Uno dei modi per arrivare, non dico a 'basta tasse' ma almeno a 'meno tasse' è quello di estendere la fiscalità al mondo della finanza", ha detto Monti quando, dopo la sospensione della seduta, ha ripreso il suo intervento. E, rispondendo alle polemiche della Lega che lo ha accusato di aver tassato troppo le famiglie, ha detto: "L'Italia - ha aggiunto Monti - è disposta a riconsiderare la posizione del precedente governo, che era contrario ad una tassazione sulle transazioni finanziarie, la cosiddetta Tobin tax".

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