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La 16enne e il finto stupro "Avevo perso la verginità e..."

Parla la ragazzina di Torino che ha scatenato l'ira contro il campo rom: Non sono razzista, non volevo fare del male ai miei genitori

Lucia Esposito
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Aveva paura che la scoprissero, non voleva far sapere alla madre che aveva perso la verginità, per questo l'8 dicembre  la sedicenne di Torino ha raccontato la bugia sullo stupro descrivendo gli aggressori come due rom. Un'affermazione che ha scatenato la furia degli abitanti del quartiere contro un campo nomade.  "Ero con il mio ragazzo, era la prima volta". Intervistata da Repubblica la ragazza dice: "Ero sconvolta, una volta detta la prima bugia a mio fratello ho dovuto andare avanti per un po'era difficile fermarsi. Ho sbagliato, ma il mio non è razzismo. Quando sono uscita dal garage, (dove Sandra aveva passato il pomeriggio di giovedì insieme al fidanzato, ndr) ho incontrato mio fratello, c'erano due ragazzi del campo in lontananza che scappavano. Lio ho visti, anche  lui li ha visti è così che è nata la bugia. Io avevo promesso di non farlo prima del matrimonio, lo avevo promesso spontaneamente, mi sentivo una stupida...non è vero che avevo paura delle botte e neppure che mia madre mi obbliga ad andare dal ginecologo. Ma in famiglia siamo tutti d'accordo  che certe cose non vanno bene (...) Non era così che immaginavo la prima volta. Mi sono giàà scusata che altro dovrei fare? Sparire? Darmi fuoco? Mi piacerebbe che tutti si dimenticassero di me, che del mio sbaglio non si parlasse più. Ma forse è impossibile".

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