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Mentana si dimette da La7 "Mi hanno denunciato"

Chicco lascia dopo lo scontro con il CdR, ma la redazione gli chiede di restare. Titolo crolla in Borsa. Mitraglietta punge Minzo: verso il Tg1?

Andrea Tempestini
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Enrico Mentana annuncia: "Mi dimetto da direttore del TgLa7". La decisione è maturata dopo lo scontro avvenuto con il comitato di redazione, che lo ha denunciato per comportamento antisindacale. Mitraglietta se ne va. Dove? Le indiscrezioni e la logica lo danno alla direzione del Tg1, che dopo la cacciata di Augusto Minzolini sarà diretto ad interim, fino al 31 gennaio, da Alberto Maccari (Mentana però ha smentito con fermezza la possibilità). "Ieri pomeriggio - ha spiegato Chicco - ho appreso dalle agenzie di essere stato denunciato alla magistratura ordinaria dal mio Cdr. Ho atteso 24 ore per verificare eventuali ravvedimenti, che non ci sono stati. Essendo impensabile continuare a lavorare anche solo per un giorno con chi mi ha denunciato, rassegno da subito le dimissioni dalla direzione del Tg La7". Dopo la notizia delle dimissioni, crollo in Borsa per il titolo di Telecom Italia Media, che ha terminato la giornata in calo del 3,74 per cento. Guarda su LiberoTv il videocommento di Francesco Specchia sulle dimissioni di Chicco Mentana "Non lavoro con chi mi denuncia" - In serata, nell'introduzione del telgiornale, Mentana ha spiegato che "c'è stato un grave incidente che ci ha riguardato, anche me personalmente". Dopo aver riassunto la storia ha spiegato di aver atteso un giorno le smentite (la notizia della denuncia è stata però confermata dall'associazione stampa romana) o che qualcuno si dissociasse. Ma non è avvenuto. "E' ovvio - ha così specificato Chcicco - che io personalmente non posso lavorare con persone che mi hanno denunciato alla magistratura. Così ho deciso di dimettermi da questo telegiornale". Poi ha aggiunto: "Siccome non posso dire agli altri di andarmene me ne vado io". E ancora: "I comunicati parlano chiaro. O ci sarà un chiarimento ulteriroe che possa dissipare il terreno da tutto questo, che è molto grave dal mio punto di vista, o non avrò ragione di restare". Poi la frecciata di Mentana ad Augusto Minzolini, appena silurato dalla direzione del Tg1: "Non voglio fare la fine di altri direttore che si sono dovuti dimettere a causa dell'azione della magistratura, o che sono stati dimissionati".Il comunicato di Telecom - In precedenza - dopo la smentita del Cdr circa il fatto di essersi rivolto alla magistratura ordinaria - a complicare il caso delle dimissioni di Mentana ha contributo un comunicato di Telecom Italia Media che esprime "ambia solidarietà" al giornalista e fa sapere di non avere ancora ricevuto "alcuna comunicazione ufficiale circa la decisione di volersi dimettere dalla guida del Tg La7. L'azienda peraltro - continuava la nota - intende esprimere al direttore Mentana la più ampia solidarietà per le azioni sproporzionate intraprese dagli organismi di rappresentanza sindacale locale e nazionale e auspica la veloce ricomposizione del dissidio, nel civile confronto delle opinioni fra tutti gli attori coinvolti". Se l'addio di Mentana fosse confermato, La7 assumerebbe sempre più i connotati di una rete rossa. La redazione gli chiede di restare - Poco prima dell'edizione serale del Tg La7 i giornalisti della testata hanno chiesto a Mentana di ritirare le dimissioni e di restare direttore. La richiesta è arrivata a conclusione dell'assemblea dei giornalisti. In una breve nota si sottolinea che il Tg, nel corso della direzione di Mitraglietta, "ha raggiunto risultati straordinari, rilanciano l'emittente". L'assemblea ha ribadito che "il Cdr non ha presentato alcuna denuncia né ha mai intrapreso azioni contro il direttore d'intesa con l'Associazione Stampa Romana", ma il fatto che la denuncia sia stata presentata è stato confermato dallo stesso Mentana in diretta tv. L'assemblea dei giornalisti, comunque, ha invitato "l'Asr a non prendere alcuna iniziativa che rischia di essere inopportuna e dannosa per la stessa redazione del La7". Le due strade -  Sembra comunque sul punto di concludersi la parabola di Mentana al telegiornale della rete Telecom, che aveva preso con uno share attorno al 2% e che ora veleggia inotrno ai 10 punti percentuali di ascolto (nell'edizione di martedì 13 dicembre ha collezionato il 9,6% di share). A sancire la rottura è stato lo scontro con il Comitato di redazione, politicamente molto orientato. Con il Cdr del Tg La7 ebbe vita dura anche il predecessore di Mitraglietta, Antonello Piroso. Per la rete diretta da Paolo Ruffini l'abbandono di Mentana, la cui presenza in video ha avuto un positivo effetto a cascata anche sugli altri programmi, sarà un boccone amarissimo da ingoiare. Come accennato, che il futuro del giornalista possa essere alla direzione del telegiornale della rete ammiraglia della tv di Stato è una possibilità concreta: si tratterebbe di una scelta apolitica e che non incontrerebbe particolari resistenze da parte dei partiti (Lega Nord a parte, che si è subito opposta alla possibilità). Le dimissioni di Mentana potrebbero però anche segnare l'inizio di un braccio di ferro tra lui e La7: Enrico, forte dei risultati ottenuti, chiede esplicitamente alla società chi comanda. Lui, oppure un Cdr che lo denuncia alla magistratura per non aver letto un comunicato sindacale?Mentana: "Non vado al Tg1"- Sull'ipotetico futuro di Mentana al Tg1 si è però subito messo di traverso un pezzo del Consiglio di amministrazione Rai. La rappresentante della Lega Nord, Giovanna Bianchi Clerici, ha spiegato: "Alberto Maccari va benissimo. Ha iniziato oggi il suo lavoro di direttore e quindi lasciamolo fare, ha la mia piena fiducia", ha commentato a caldo in una dichiarazione rilasciata al sito Affaritaliani.it. Ma lo stesso Mentana ha smentito l'ipotesi di approdare al Tg1: "Siccome in queste ore è stato dimissionato un direttore in Rai, voglio dire con chiarezza che quella cosa non mi riguarda. Se non potrò proseguire qui non accetterei di andare a un Tg Rai". Cdr: "Mai chieste le dimissioni" - A infittire il giallo-Mentana, dopo l'annuncio delle dimissioni, ha contribuito una dichiarazione di Stefano Ferrante, membro del Cdr del Tg La7. Sempre ad Affaritaliani.it ha smentito che la denuncia alla magistratura ordinaria dal parte del Cdr della testata (denuncia confermata da mentana). "Il Cdr - ha spiegato Ferrante - non ha denunciato Mentana alla magistratura ordinaria, questo deve essere chiaro". La goccia che ha fatto traboccare il vaso "è stata il rifiuto del direttore di leggere durante il Tg il comunicato della Fnsi che solidarizzava con lo sciopero dei poligrafici, indetto nell'ambito della mobilitazione di Cgil-Cisl-Uil e Ugl contro la manovra del Governo Monti". Ferrante ha concluso: "La Fnsi ha mandato un comunicato chiedendo di pubblicarlo, e il cdr ha fatto solo da tramite con il direttore, che non ha ritenuto di leggere il comunicato durante il Tg. Ma da noi non è partita nessuna denuncia". Successivamente una nota diffusa dal Cdr specificava che "il comitato di redazione de La7 cerca il dialogo, come ha sempre fatto, anche quando sono state messi in discussione le regole delle relazioni sindacali. La vicenda a cui si fa riferimento non riguarda i rapporti tra il direttore e il Cdr - viene precisato -, ma la questione insorta tra la direzione e il sindacato nazionale e regionale sul diniego opposto alla lettura, secondo le regole del contratto nazionale di lavoro, del comunicato della Fnsi di solidarietà con lo sciopero di Cgil, Cisl, Uil e Ugl per una manovra più equa".

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