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Santoro vuole le frequenze tv: "Offro un mln ma saranno 100"

Michele ha offerto la somma al ministro Passera per l'asta: "Vogliamo sei canali per poter essere davvero indipendenti"

Lucia Esposito
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Santoro avanti tutta. Ormai in pieno delirio di onnipotenza, Michele apre la puntata di Servizio Pubblico offrendo un milione di euro per l'asta delle frequenze televisive. E poi precisa: un milione di euro è solo l'inizio. "Garantisco che in una setimana questi milioni potrebbero diventare almento cento". Incontenibile Michele nell'appello che rivolge al ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera. «Berlusconi, Confalonieri e altri dicono che l'asta non si fa perchè non si presenterebbe nessuno. Noi abbiamo raccolto più di un milione di euro, e fino ad ora non ne abbiamo speso nemmeno uno, perchè ci siamo finanziati con il mercato. Quindi la prima proposta la facciamo noi: un milione di euro per avere sei canali, per essere indipendenti e attrarre altri indipendenti. Ma garantisco che in una settimana questi milioni potrebbero diventare almeno cento». Si aspetta la risposta del ministro Passera, certamente spiazzato dalla proposta di un Santoro incontenibile. L'ultima sfida Eppure ha poco da esultare, Santoro che, per giustificare il calo degli ascoltim ha attaccato l'Auditel chiamandolo un sistema ridotto a "ferro vecchio da rottamare", se l'è presa con il mercato è viziato da Mediaset e Rai, e con  giornali maliziosi che solo allo share. Ieri, 15 dicembre, in un articolo sul  Fatto Quotidiano ha scritto un articolo per dire che "per tre settimane su sei  il venerdì mattina, il meccanismo che dovrebbe fondarsi su rilevazioni contenute in registratori automatici si è inceppato". Per questo Santoro ha rinunciato ad occupare "il mio posto al sole" con "il mio regolare stipendio". Un rivoluzionario, insomma, che ha preferito "lasciare ad altri uno spazio che avrei occupato con un senso di sconfitta". Tutto questo per "confermare il mio rifiuto di adeguarmi alla televisione così com'è". "Far sopravvivere un programma senza avere né un editore alle spalle né un canale consolidato per distribuire il prodotto", scrive Santoro sul Fatto, è la  sfida estrema al duopolio Rai-Mediaset. Ora, con la proposta a Passera, è pronto per una nuova sfida.    

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