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Ultima furbata dei napoletani Lenzuola per coprire gli abusi

Vizi antichi, rimedi nuovi. Google Maps scopre le case non in regola, ma hanno già trovato il trucco per nasconderle...

Andrea Tempestini
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Altro che ammuina, pizza e munnezza. Ho sempre patito un complesso d'inferiorità nei confronti dei napoletani. Al cospetto di costoro ci si sente un po' goffi e ingenuotti. Ne sanno sempre una pagina più del libro e hanno una rapidità di esecuzione cerebrale mica da ridere. Se la applicassero solo sul fronte della liceità non ce ne sarebbe per nessuno. Proprio per questo mi domando come possano coesistere Totò e la Merkel sotto lo stesso tetto, solo perché Monti ci spremerà di tasse: ad impossibilia nemo tenetur. La fantasia di questi signori per aggirare la legge non ha eguali al mondo: sotto il Vesuvio potrebbe nascere il franchising della furbata. Vi racconto allora l'ultimo giochino made in Pulcinella che un paio di giorni orsono ho appreso dal direttore di un istituto di credito. Poiché gli organi preposti al controllo delle modifiche degli edifici e alle conseguenti concessioni (condoni o sanatorie che siano) utilizzano il sistema satellitare «google maps» per verificare eventuali abusi, gli amici campani pare abbiano escogitato un nuovo modo per gabbarli. Eccolo: pianterebbero nelle aree verdi dei picchetti e successivamente vi appoggerebbero sopra delle enormi lenzuola che dal satellite appaiono alla stregua di tettoie di edifici realmente presenti sul terreno. In realtà sotto il vestito niente. Il bluff potrebbe essere smascherato dall'osservatore attento e consapevole della trappola, ma potrebbe anche passare inosservato. In tal caso si proverebbe a far approvare la sanatoria della preesistenza al geometra comunale di turno  oppure si basterebbe attendere il primo condono et voilà la cubatura è fatta. Volumetria iacta est! Alla faccia di chi vuole germanizzare questi signori degni dell'Oscar della burla illecita che sconfina nella genialità. Un venetaccio come me non potrebbe mai nemmeno lontanamente concepire una simile pièce artistica: figurarsi un tedesco che dovrebbe digerire gli eurobond per pagare i debiti generati da queste vere o presunte trovate da Totò, Peppino e la malafemmena. Saranno pure stronzi i crucchi, ma provate ad andare a Berlino a raccontargliela la lenzuolata con i picchetti. Io sono arrossito alla narrazione della bischerata vesuviana, non tanto per il profilo illecito della faccenda come capiterebbe a un tedesco qualsiasi, quanto perché schiumavo rabbia per essere stato generato gretto e ingenuotto in un paese di furbastri. Ora Monti rivaluta i catasti del 60% e indovinate quale sarà la parte del paese spremuta a sangue: Pulcinella o Pantalone?  Hanno ragione loro: andiamo a rimboccare le lenzuola. L'Italia, cara Merkel, è bella anche per questo e la Germania non può prendersi solo la parte buona della medaglia: ubi commoda ibi incommoda. La cancelliera di Germania desidera tenere al guinzaglio tedesco l'Europa tutta, Italia inclusa: sappia che per certe parti del Belpaese non è così semplice. Il pacchetto promozionale è all inclusive: oneri e onori. Noi polentoni ne sappiamo qualcosa e le assicuriamo che, lenzuolate a parte, i conti non ci tornano da un bel po'. Il settentrione ha sempre mandato denari a questi signori, ricevendo in cambio a' pizz' co'a pummarola n'coppa. Lady Wurstel, non pensi di tenere a bada l'Italia senza nemmeno garantirne i debiti con gli eurobond: potrebbe ritrovarsi presto a rimboccare lenzuola. di Matteo Mion  www.matteomion.com

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