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Benzina e tassa sulla casa: fanno cassa sul ceto medio

Il governo promette misure "eque" ma i ricchi vengono solo sfiorati: in tutto pagheranno 2 miliardi. La stangata è per le famiglie: 1.129 euro in più all'anno

Giulio Bucchi
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Il premier tecnico Mario Monti scaccia con fermezza l'etichetta di disperato che gli aveva cucito addosso Silvio Berlusconi, ritiene che la manovra approvata dalla Camera sia «più equa» rispetto alla prima versione del testo e ringrazia i deputati «per il senso di responsabilità». Le cifre però restano impietose. Una famiglia – secondo i calcoli di Federconsumatori e Adusbef - per gli effetti del decreto, in media, pagherà 1.129 euro in più all'anno, somma che schizza a 3.160 euro se sommata agli importi derivanti dalla duplice manovra estiva. Per questo il Professore, per difendersi dalle accuse del “popolino” arrabbiato, ha inserito in extremis nella manovra una serie di provvedimenti che colpiscono i cosiddetti privilegiati. Si spazia dalla cosiddetta tassa sul lusso (il superbollo per le macchine sopra i 185 kw e il balzello sullo stazionamento delle barche, che complessivamente porteranno nelle casse del Tesoro 453 milioni) fino all'imposta sugli immobili all'estero: gettito previsto, 98 milioni. Altro capitolo quello del colpo che si abbatte sulle pensioni d'oro, gli assegni superiori ai 200 mila euro. Certo, fa un grande effetto (e darà molto fastidio a chi per anni, diligentemente, ha versato all'Inps fior di quattrini) sentir parlare di un contributo di solidarietà al 15 per cento. Peccato però che, in cifre, il prelievo si traduca in 73,8 milioni di euro: soldini, non certo soldoni. Pagano poi gli ex-furbetti, poiché viene introdotta un'imposta di bollo annuale sui beni scudati tra il 2001 e il 2010 fissata al 4 per mille dal 2014, mentre per il 2012 e il 2013 sarà  del 10 e del 13,5 per mille: il gettito previsto è di 1,4 miliardi di euro. In un'ipotetica divisione tra tasse “per tutti” e tasse “per ricchi”, da queste ultime il gettito complessivo supera di poco i 2 miliardi di euro. Noccioline rispetto alla stangata che arriverà dalla nuova Imu (11 miliardi di euro), dall'aumento dell'Iva (3,3 miliardi), dal blocco delle rivalutazioni delle pensioni superiori ai 1.400 euro (1,8 miliardi), dalla crescita delle accise sui carburanti (4,8 miliardi) e dal balzello sulle attività finanziarie - fondi e polizze comprese - da cui deriverà un gettito di 1,1 miliardi. La sostanza è che a pagare saranno sempre i soliti noti: contribuenti onesti e dal ceto medio. La verità è che gli ultimi balzelli introdotti da Monti appaiono come una sequela di provvedimenti spot, buoni per tutti gli amici del governo tecnico ma non per chi faticherà ad arrivare a fine mese. Dove si nasconde tutta questa equità, signor Monti? di Andrea Tempestini

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