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Articolo 18, così la Cgil proverà a fregare ancora i giovani

Otto ore di protesta nel pubblico impiego dei sindacati. La Camusso: "Governo supponente, è una norma di civiltà". Così il lavoro non ha futuro

Giulio Bucchi
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Otto ore di sciopero per medici, dipendenti pubblici, poste e scuola. E' la nuova ondata di proteste indetta per oggi dai sindacati Cgil, Cisl e Uil contro la manovra del governo Monti. Gli insegnanti si fermeranno per un'ora, al termine delle lezioni, mentre nelle università il blocco sarà per tutto il giorno. Fermi anche i medici che però garantiranno le prestazioni essenziali. A incrociare le braccia saranno anche i dipendenti delle poste, nelle ultime tre ore di turno, e i lavoratori del settore energia. Sempre oggi, il leader di Sel Nichi Vendola incontrerà i segretari dei tre sindacati, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Un'unione di intenti che troverà proprio la Camusso attentissima. "Governo supponente" - Intervistata dal Corriere della Sera, la segretaria della Cgil ha ribadito la sua contrarierà alle misure del governo su pensioni e lavoro. "C'è una straordinaria sottovalutazione e una supponenza impressionante nel non capire le conseguenze di questa riforma, che rappresenta un intervento brutale sui prossimi 6-7 anni per tante persone che non potranno accedere alla pensione e non avranno un sussidio. C'è un livello di aggressione nei confronti dei lavoratori e della lavoratrici, che, fatto da una donna, stupisce molto". Articolo 18 intoccabile - L'attacco diretto è naturalmente per il ministro del Welfare Fornero. Ma è sull'articolo 18 che la Camusso dà il meglio (o il peggio) di sé, continuando a tirare l'acqua al mulino di chi il contratto sicuro ce l'ha già, senza pensare davvero a giovani e precari, quelli cioè che nel lavoro devono entrarci. Le aziende boccheggiano (e faticano ad assumere), ma il sindacato rosso non ha orecchi. "L'articolo 18 non è un totem (come aveva sottolineato la Fornero, ndr), ma una norma di civiltà. Vogliamo superare il dualismo? Lancio una sfida: facciamo costare il lavoro precario di più di quello a tempo indeterminato e scommettiamo che nessuno più dirà che il problema è l'articolo 18?". Sul contratto unico per i giovani senza tutele , proposto dal ministro Fornero, la Camusso spiega che "sarebbe un nuovo apartheid, a danno dei giovani. Se facciamo un'analisi della realtà, vediamo che la precarietà c'è soprattutto dove non si applica l'articolo 18, nelle piccole aziende. Quindi tutta questa discussione è fondata su un presupposto falso. Vogliamo combattere la precarietà? Si rialzi l'obbligo scolastico, si punti sull'apprendistato e si cancellino 52 forme contrattuali atipiche". Critiche a Susanna - "L'intervista della Camusso supera la misura della usuale critica politica e conferma la rigida chiusura di questa organizzazione alle necessarie riforme strutturali del lavoro e del modello sociale - incalza l'ex ministro del Welfare del governo Berlusconi, Maurizio sacconi -. Pur nella dialettica degli specifici contenuti, esprimo solidarietà al Ministro Fornero e incoraggiamento a proseguire lungo la linea concordata con le istituzioni europee".  

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