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Milan, il Cav la spara grossa: Siamo più forti del Barcellona

Berlusconi detta la ricetta ad Allegri: più classe in campo, con Pato sempre titolare e Boateng in mediana con Seedorf

Giulio Bucchi
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Silvio Berlusconi si riprende il Milan e lo porta in alto, molto in alto. L'ex premier, tornato presidente dei rossoneri a tempo pieno (o quasi) non si accontenta del secondo posto in serie A, a 2 punti dalla Juventus. Vuole un diavolo più coraggioso, più d'attacco, con Pato e Ibrahimovic in attacco, Robinho trequartista, Boateng e Seedorf in mediana. E magari qualche minuti per Pippo Inzaghi. "Insisto per le due punte, sempre - ha confidato ai giornalisti dopo una cena al ritrovo classico di Giannino, a Milano -. Con Robinho non abbiamo due punte, lui - ha notato - gioca da numero 10 e svaria a destra o sinistra. Ibrahimovic, sotto la custodia di 3-4 difensori, non è mai riuscito a liberarsi al tiro. Boateng invece dovrebbe giocare in mediana con Seedorf, che lascia segni di classe con la sua sola presenza". Più che consigli al tecnico Massimiliano Allegri, pare quasi fantacalcio. Un po' come quando il Cav le spare grossissime. Ronaldinho? "Il più grande giocatore che il Milan abbia mai avuto", ribadisce alla Gazzetta dello Sport dimenticando per un attimo, giusto per restare nella sua era, Marco Van Basten e Ricardo Kakà, due fenomeni che hanno inciso e vinto molto di più del Dinho rossonero (quello del Barcellona, naturalmente, era un'altra cosa). E poi la chicca: "Il Milan non è inferiore al Barcellona. Anzi, la doppia sfida in Champions League ha dimostrato che per classe pura siamo superiori". Sentirlo alla luce dello schiacciante 4-0 del Barça al Santos, nella finale di Mondiale per club, suona quasi come una sana provocazione da Bar Sport. O no?  

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