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Ecco l'Ecopass a tradimento Pisapia non mette i cartelli

Milano, rischio caos per le auto. Il 16 gennaio pronti solo i 45 segnali ai varchi, nessuna indicazioni fuori dalla cerchia

Andrea Tempestini
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La giungla del superEcopass partirà senza cartelli. Fuori dalla cerchia dei Bastioni, lunedì 16 gennaio, non ci sarà nessun segnale che annunci agli automobilisti del pedaggio imminente: le uniche segnalazioni installate per il via della congestion charge saranno gli avvisi - obbligatori per legge - posizionati in prossimità dei 43 varchi d'ingresso alla ztl a pagamento. Dove c'è la telecamera, ci sarà un cartellone riguardante la nuova gabella. Fuori dai 4 km quadrati sottoposti a pedaggio, nisba. Colpa della affannosa corsa contro il tempo di Palazzo Marino: c'è da aggiornare il cervellone informatico che riconosce le targhe, evitare il collasso dei mezzi pubblici, informare i cittadini delle miriadi di classi di pagamento e situazioni particolari. Il budget è ristretto come il tempo a disposizione. Così i 115 cartelli stradali che dovranno sostituire i simboli del vecchio Ecopass nelle strade esterne alla «zona rossa» verranno montate gradualmente dopo il via della sperimentazione. Un disagio in più per chi si metterà al volante nei primi giorni di «eco-tassa»: i confini sono gli stessi della tassa di circolazione morattiana, ma con la penuria di cartelli potrebbe essere più facile sbagliarsi e restare invischiati nella tariffa (soprattutto per chi arriva da fuori Milano).  Eppure tre anni fa, alla comparsa dell'Ecopass nella sua prima versione, la scarsa segnaletica fu una delle cause che portarono all'annullamento di migliaia di verbali in prossimità dei varchi d'accesso riservati ai mezzi pubblici. Stavolta, per cautelarsi, la giunta arancione ha costruito una finestra di tre mesi per saldare i primi ticket di ingresso: per mettersi in regola c'è tempo fino al 16 marzo, mentre finito il periodo di rodaggio si tornerà al canonico limite di 24 ore. «Se non ci saranno i cartelli esterni ci sarà più possibilità di vincere i ricorsi» sottolinea il capogruppo della Lega Matteo Salvini. Una cosa è certa: la posa dei cartelli di Area C non è nata sotto i migliori auspici. Il Comune, in tempo di crisi, ha aperto un bando per cercare sponsor in grado di coprire i costi dei cartelli stradali (100mila euro). Nessun privato, com'era prevedibile, ha voluto accostare il proprio nome a quello della tassa di ingresso. Dopo una proroga di sette giorni, il servizio se l'è aggiudicato l'Atm, l'azienda dei trasporti partecipata dal Comune alla quale la giunta ha affidato buona parte del funzionamento di Area C. Nel bando era indicato anche il posizionamento dei segnali: 40 lungo il percorso della  90/91, 35 tra l'Area C e la 90/91 e altri 40 ai confini di Milano. Le indicazioni alle porte d'ingresso dell'Area C verranno piazzate dal 3 gennaio, due giorni dopo l'addio all'Ecopass. Dall'1 al 15 gennaio, si potrà circolare in centro senza alcuna limitazione. Diesel, benzina, gpl. Liberi tutti per due settimane, mentre il Comune collauderà il nuovo sistema di pagamento. Con l'inizio del nuovo anno, i milanesi riceveranno anche la lettera del sindaco Giuliano Pisapia (in via di spedizione in questi giorni). Dal fronte della congestion charge alla battaglia per abolirla. Non si ferma la partecipazione dei residenti dell'Area C al ricorso al Tar contro la delibera «discriminatoria». Micaela Goren Monti, anima della protesta, conta le adesioni anche nei giorni di festa: «Stiamo già superando il migliaio». di Masimo Costa

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