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Milano come Tokyo, nei metrò adesso arrivano i 'buttadentro'

Per scongiurare il collasso l'Atm utilizzerà persone per facilitare lo smistamento dei passeggeri nelle metropolitane

Andrea Tempestini
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Sarà il profumo di Expo nell'aria che apre a orizzonti lontani, sta di fatto che con l'arrivo dell'Area C l'Atm ha deciso di importare una sorta di “buttadentro” giapponese, una figura professionale il cui compito è quello di spingere anche bruscamente all'interno dei vagoni i passeggeri che si attardano sulla porta quando il treno è pieno. Una cosa che in Italia è in genere accolta con “parolaccia-non spinga-parolaccia”. Differenze culturali e nei volumi di traffico renderanno molto diverso il personale milanese da quello giapponese, la cui divisa con cappellino e guanti li rende simili a portieri d'albergo. Innanzitutto i colleghi italiani si chiameranno «facilitatori» e invece di spingere, inviteranno i passeggeri a non accalcarsi sul treno già pieno, spiegando che un altro convoglio arriverà poco dopo. «Useremo dipendenti Atm», fanno sapere dall'azienda dei trasporti milanesi. «Agenti di stazione, tutor, persone che hanno una certa dimestichezza con il pubblico e che conoscono bene le stazioni metropolitane. Il personale scenderà in banchina per agevolare la salita e limitare i ritardi». Per loro, al momento, non sembrano previsti cambiamenti contrattuali o eventuali indennità. La sperimentazione partirà il 16 gennaio in concomitanza con l'Area C che sostituirà Ecopass e regolerà l'accesso dei veicoli privati e dei mezzi commerciali alla Ztl - Cerchia dei Bastioni. Il progetto dei facilitatori è in via di definizione e tanti punti sono ancora da chiarire. Ad esempio il numero dei dipendenti che svolgerà il servizio nelle stazioni di Loreto, Cadorna, Duomo (tra le 8 e le 10), Centrale e San Babila (tra le 16,30 e le 19). Ettore Kluzer, direttore del servizio metropolitano di Atm, ha detto che  «saranno una trentina la mattina, la metà nel pomeriggio», ma i numeri definitivi verranno decisi nei prossimi giorni. E non è sicuro che la gente capisca l'utilità del servizio. «I passeggeri tendono a preferire le carrozze centrali creando un ingorgo che porta ritardi nella chiusura delle porte e rallentamenti sulla linea. L'idea è quella di favorire una distribuzione su tutto il treno riducendo i tempi di attesa», spiegano dall'ufficio stampa. «Dal 16 aumenteremo le corse con due treni sulla M1. La maggiore frequenza unita alla corretta gestione dei passeggeri, speriamo possano velocizzare il servizio. Prevediamo il transito di un treno ogni minuto e mezzo». Il modo in cui il personale riuscirà nell'impresa di convogliare i passeggeri resta un mistero. Al momento non è prevista una divisa particolare o l'ausilio di qualche strumento, magari un fischietto, per richiamare l'attenzione. Le stime del Comune calcolano che con l'Area C ci sarà una diminuzione di auto del venti per cento. Di conseguenza, ci saranno migliaia di persone in più in stazione ogni giorno. Riusciranno due treni e qualche dipendente disarmato a reggere all'onda d'urto degli appiedati? L'Atm aspetta fine gennaio per trarre le conclusioni. Ai passeggeri, vessati anche dall'aumento del biglietto della metropolitana,  non resta che sperare di trovare un posto sui mezzi pubblici. Con o senza buttadentro. di Antonio Bellini

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