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Il discorso di Napolitano: attacco a Merkel e Cgil

Capo Stato: "Servono scelte adeugate per bloccare la speculazione". Sul lavoro: "Ora nuove forme di sicurezza sociale"

Andrea Tempestini
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Nel tradizionale messaggio di fine anno, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha bendetto la manovra di Mario Monti, per quanto abbia riconosciuto di aver sentito riaffiorare e crescere nell'animo di molti "interrogativi angosciosi e dubbi che possono tradursi in scoraggiamento e indurre al pessimismo. Il Capo dello Stato ha comunque invitato gli italiani a credere nella possibilità della ripresa, pur sottolineando che l'emergenza resta grave. "E' inutile farsi illusioni - ha sottolineato Napolitano -: il debito pesa come un macigno e i tassi sono pericolosamente alti". L'emergenza insomma non è passata ma "i frutti non mancheranno. I sacrifici non risulteranno inutili." Il Capo dello Stato: "Occorrono scelte adeugate per bloccare le pressioni speculative". Riforma lavoro: "Servono nuove forme di sicurezza sociale" Leggi la versione integrale dell'intervento di Napolitano Guarda su LiberoTv il video dell'intervento di Napolitano Contro Merkel e Camusso - Nel corso del lungo intervento televisivo, l'inquilino del Colle ha parlato anche d'Europa e riforma del lavoro. Per quel che riguarda il Vecchio Continente ha mandato un messaggio ben preciso ad Angela Merkel, pur senza nominarla: "Occorrono senza ulteriori indugi scelte adeguate e solidali per bloccare le pressioni speculative contro i titoli del debito di singoli paesi come l'Italia, perché il bersaglio è l'Europa, ed europea dev'essere la risposta". Sul mercato del lavoro, il presidente della Repubblica ha chiarito che "l'Italia deve definire nuove forme di sicurezza sociale che sono state finora trascurate a favore di una copertura pensionistica più alta che in altri paesi. Un messaggio, quest'ultimo, ai sindacati e alla Cgil di Susanna Camusso in particolare che annunciano battaglia sulle riforma del lavoro. Evasione fiscale - L'inquilino del Colle ha poi puntato il dito contro l'evasione fiscale:  "Quando si parla di conti conti pubblici da raddrizzare, non si può fare a meno di mettere nel mirino l'altra grande patologia italiana una massiccia, distorsiva e ingiustificabile evasione fiscale. Nessuno oggi, nessun gruppo sociale, può sottrarsi all'impegno di contribuire al risanamento dei conti pubblici, per evitare il collasso finanziario dell'Italia". Da una parte deve essere prioritaria la lotta all'evasione, e dall'altra, ha sottolineato Napolitano, lo Stato, che a lungo "è cresciuto troppo e ha speso troppo finendo per imporre tasse troppo pesanti ai contribuenti onesti", deve impegnarsi a tagliare gli sprechi per evitare "una gravosa ipoteca suelle spalle delle generazioni successive. Ascolti record - Il messaggio di Napolitano in diretta televisiva ha registrato ascoltri da record, con oltre 13 milioni di telespettatori, in leggero aumento rispetto al discorso pronunciato alla fine del 2010.

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