Ai funerali di don Verzé l'assenza di troppi potenti

Andrea Tempestini

E' un giochetto un po' triste e inopportuno fare la conta di presenti e assenti all'ultimo saluto di una persona. Ma se il soggetto non è affatto comune, determinate circostanze sono destinate a far più scalpore del dovuto. Ed è così che ai funerali di Don Verzè, il fondatore dell'ospedale San Raffaele morto il 31 dicembre 2001, si è fatto notare chi non c'era. Inevitabile partire dall'ex premier, Silvio Berlusconi, grande amico e sostenitore di Verzè, che né alla camera ardente né alla cerimonia di Illasi si è fatto vedere. Tra gli assenti di rilievo anche il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni (si è scusato, ma aveva "impegni familiari") e la figlia del Cavaliere, Barbara Berlusconi, che del Don fu allieva. Ma oltre a questi volti, che un po' tutti si aspettavano di veder comparire nella piovosa provincia di Verona, a far scalpore è stata l'assenza dei potenti tout-court, o quasi. Pochissimi politici, poche eminenze giornalistiche, industriali o della società civile. In molti si sono dimenticati subito di Don Verzè. Chi c'era - Tra i presenti, certo il più coraggioso è stato l'ex sindaco di Venezia, il filosofo Massimo Cacciari. Si sono poi fatti vedere anche l'attore Renato Pozzetto, l'ex titolare del dicastero della Sanità, Ferruccio Fazio, il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, il consigliere d'amministrazione della Fondazione San raffaele, proprietaria del quotidiano Libero, Vittorio Malcalza, e il cantante Albano Carrisi, che ha salutato Don Verzè cantando. Tra chi è arrivato fino a Illasi, infine, il critico d'arte Vittorio Sgarbi, al centro di un nervosissimo siparietto con alcuni cronisti e con un contestatore poi (guarda il video su LiberoTv).