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Pena di morte per Mubarak Tutte le accuse del pm egiziano

La procura de Il Cairo chiede il massimo della pena per l'ex dittatore: un tiranno che ha diffuso il nepotismo nel Paese

Lucia Esposito
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La Procura del Cairo ha chiesto la condanna a morte per Mubarak. Martedì 3 gennaio, durante il processo il procuratore capo Mustafa Suleiman l'aveva definito un "tiranno" che "ha diffuso la corruzione nel Paese" e ha ceduto al nepotismo, "aprendo le porte ad amici e parenti" e cercando di "trasferire il potere al figlio Gamal". Hosni Mubarak è alla sbarra per l'omicidio di centinaia di manifestanti durante la rivolta che l'ha disarcionato lo scorso febbraio. . Mubarak "ha ceduto alle richieste della sua famiglia e della moglie, che voleva essere madre del prossimo presidente dopo essere stata la sposa di quello venuto prima", ha tuonato il procuratore capo, riferendosi a Suzanne Mubarak. Dichiarazioni che Ismail Shàer, uno dei legali della difesa, ha definito "senza prove".   Il processo a Mubarak ha preso il via il 3 agosto. L'ex rais è accusato dell'omicidio premeditato di 850 persone, insieme a lui sono alla sbarra anche l'ex ministro degli Interni, Habib al-Adly, e sei funzionari della sicurezza. Mubarak, insieme ai figli Alaa e Gamal e all'imprenditore Hussein Salem, è accusato anche di corruzione.   L'ex rais, le cui condizioni di salute sono precipitate negli ultimi mesi, è detenuto in un ospedale militare della capitale. Un suo avvocato ha fatto sapere che soffre di cancro allo stomaco. “Questo tribunale è il futuro dell'Egitto e sarà una lezione   per chi avrà il potere dopo di questo”, ha detto nell'arringa Sulaiman citato dal  sito Internet del quotidiano al-Ahram. Mubarak è accusato di aver   ordinato l'uccisione dei manifestanti scesi in piazza contro di lui   nella Rivoluzione del 25 gennaio. Insieme a lui sono accusati l'ex   ministro degli Interni Habib al-Adli e sei ex consulenti della   sicurezza, che rischiano la pena di morte. Mubarak, i suoi figli Alaa   e Gamal, e l'imprenditore latitante Hussein Salem sono anche accusati   di corruzione e di sperpero di denaro pubblico. Sono accusati di   vendere prodotti a Israele a un prezzo inferiore rispetto a quello di   mercato.  

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