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Elsa Fornero fa la diva in tv: l'ira dei sobri colleghi tecnici

Il ministro del Welfare è il più presente sugli schermi: ma la sovraesposizione e le gaffe creano mulumori nel governo

Lucia Esposito
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Da quasi 48 ore Elsa Fornero tace. Non un'intervista, non un'ospitata televisiva, non un comunicato stampa, non una dichiarazione, non una battuta concessa alle telecamere di un tg. È stata una Epifania all'insegna della sobrietà per il ministro del Lavoro. Il meritato riposo dopo un mese dal ritmo indiavolato. È il ministro cui è toccata una delle parti più rilevanti prima all'interno della squadra e poi nella composizione della manovra di Mario Monti. Da quando è scoppiata in lacrime alla conferenza stampa di presentazione della stangata la Fornero è diventata anche il ministro più mediatico in assoluto dell'esecutivo. Sempre in video - Ha partecipato a Ballarò, e si è piaciuta molto. È andata a Porta a Porta e le hanno detto che è stato un successone. Non si è mai negata ai microfoni di radio e tg. A Sky addirittura prima del varo della manovra ha inviato una sorta di messaggio agli italiani, con tanto di testo scritto che ricordava un po' la tecnica di Silvio Berlusconi (era l'esordio e ovviamente bisognava sciogliersi un po' davanti alle telecamere). Con i giornali non ha fatto la preziosa, concedendosi perfino al settimanale Vita e diventando addirittura esplosiva nell'intervista pre-natalizia al Corriere della Sera sull'articolo 18. In quell'occasione si è perfino compiaciuta di avere coniato un neologismo: totem, al posto di tabù. È diventato di moda. Tanto che nelle discussioni genitori-figli durante le vacanze di Natale in molte case si è sentito dire: «questo totem è da sfatare!». Quando vede una telecamera la Fornero non si tiene proprio. Tanto che al suo portavoce è venuto uno stranguglione sentendola in diretta procedere a testa bassa contro quel totem dell'Inpgi, l'istituto di previdenza dei giornalisti. Il poveretto non riesce a metterle le briglia. Chissà se è lui che si è rivolto all'unico in grado di dosare un po' la Fornero, e concederla a piccole gocce: il marito, Mario Deaglio, professore, economista e anche giornalista, avendo diretto per anni Il Sole 24 Ore ed essendo tuttora editorialista de La Stampa. È l'unico muro ancora eretto a proteggere un po' la bulimìa comunicativa della ministra. Tanto è che un collega giornalista, amico di lunga data, che lo ha chiamato durante le vacanze per trovare episodi curiosi della vita della ministra, si è sentito freddamente rispondere da Deaglio: «Mi, spiace, non parlo. Abbiamo deciso che c'è troppa sovraesposizione mediatica, bisogna frenare. E anche voi giornalisti dovrete abituarvi a sentirvi dire qualche volta un no». A Deaglio probabilmente fra la vigilia di Natale e i primi dell'anno dovevano essere fischiate più volte le orecchie. Tecnici invidiosi - Perché questa “sovraesposizione mediatica” era stata notata più volte all'interno della stessa squadra del governo Monti, e non è che abbia provocato applausi a scena aperta. Anzi. «Elsa Fornero è molto brava», ha spiegato in un colloquio confidenziale con Libero un autorevole membro dell'esecutivo, «però ci ha creato un fracco di problemi in queste settimane, del tutto evitabili. Come quello sull'articolo 18 o lo stesso attacco all'istituto previdenziale dei giornalisti, di cui non si sentiva bisogno. È che lei quando vede una telecamera sembra non tenersi proprio, e a non pensare alle conseguenze di quel che si dice. Non le dispiace la popolarità conquistata e nemmeno il salotto televisivo. Anzi, direi che si piace troppo. E qualche battuta maliziosa comincia a circolare. Non voglio dire che abbia perso un po' la testa, ma certo qualche problema lo sta creando». Certo, nessuna tirata d'orecchie sembra essere arrivata da Monti, almeno non di fronte a testimoni, ma chi conosce bene il presidente del Consiglio sa che non apprezza questo eccesso di esposizione, tanto più quando crea qualche problema “politico” all'esecutivo.  Ed è un fatto che ogni volta proprio Monti ha dovuto mettere platealmente qualche cerotto ai “totem” feriti dalla vulcanica ministra. Siccome anche altri colleghi dell'esecutivo sembrano prenderci mano mano un po' di gusto, non è escluso che da palazzo Chigi vengano vergate - come già accaduto in passato - alcune regole base sulla comunicazione dell'attività di governo. Cercando magari la complicità del vigilissimo e saggio Deaglio… di Fosca Bincher

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