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Il governo spaventa il prof: pareggio di bilancio a rischio

Il ministro Giarda lancia l'allarme sui conti per il 2013 ma Monti tira dritto: pacchetto sulla deregulation entro il 20 gennaio

Giulio Bucchi
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Non se la sente di sottoscrivere in toto l'affermazione di Corrado Passera, secondo cui il governo farà un decreto al mese per la crescita, ma quando Mario Monti ha letto le parole del ministro per lo Sviluppo economico ha sorriso. Perché è proprio quello lo spirito che il presidente del consiglio vuole dalla sua squadra: voglia di fare, volontà di slegare l'Italia dai lacci che la frenano, rapidità di esecuzione. Questo sarà il contrassegno della fase due dell'esecutivo, che avrà il suo primo importante step nel consiglio dei ministri previsto poco prima del 20 gennaio, appuntamento nel quale sarà varato il primo pacchetto di liberalizzazioni cui sta lavorando Passera. Il pacchetto è ancora un work in progress, ma nelle intenzioni del premier dovrà riguardare i taxi, le farmacie, la distribuzione dei carburanti, gli orari dei negozi e i trasporti pubblici locali. Ma anche banche e assicurazioni. «Il governo intende intervenire sulle liberalizzazioni con un decreto legge entro il 20 gennaio che riguarda tutti i settori: energia, trasporti, banche e assicurazioni», ha rivelato il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Antonio Catricalà, ieri sera a Porta a porta. Un provvedimento che mira anche a far diminuire il prezzo della benzina. Permettendo però ai benzinai di ampliare le merci in vendita. E anche le ferrovie saranno toccate, «perché ora ci sono una serie di strutture che avvantaggiano il monopolista», aggiunge Catricalà. Il quale conferma l'intenzione di modificare il sistema di governace della Rai. Nel frattempo il presidente del consiglio continua a muoversi con un occhio all'Italia e uno all'Europa. Sul fronte internazionale, infatti, tutti gli sguardi sono puntati sull'incontro di domani con Angela Merkel (che ieri ha visto Nicholas Sarkozy). L'asse tra Italia e Francia sembra aver smosso la rigidità tedesca sul modo di rivedere i trattati e sulla tobin tax, la tassazione sulle transazioni finanziarie, ma la Merkel ancora non vuole sentire parlare di eurobond o di fondo salva Stati. La novità dell'agenda del Professore è però l'incontro con Papa Benedetto XVI previsto per sabato prossimo. È sull'Europa, dunque, e sulla sua capacità di adottare misure efficaci contro la crisi, che il premier italiano si gioca il suo futuro anche sul fronte italiano. Ed è su questo che i partiti in suo sostegno, a partire dal Pdl, gli chiederanno conto. Un segnale preoccupante ieri è arrivato dal ministro dei Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, secondo cui «con questo ciclo negativo il pareggio di bilancio del 2013 è a rischio». Sul terreno del lavoro, intanto, Elsa Fornero continua gli incontri separati con i sindacati. Ieri il ministro del Welfare ha incontrato prima il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, poi quello della Uil, Luigi Angeletti. Sul tavolo il contratto unico e i nuovi ammortizzatori sociali. Mentre sullo sfondo aleggia sempre il fantasma del superamento dell'articolo 18. «Ci siamo parlati con grande franchezza e il ministro si è detto disponibile ad aprire un tavolo con tutti i soggetti interessati. L'urgenza è tamponare la disoccupazione e prendere decisioni che non dividano le forze politiche e quelle sociali», spiega Bonanni. Ma ieri il governo è entrato in fibrillazione anche per il rincorrersi di voci sulle possibili dimissioni di Carlo Malinconico, il sottosegretario alla presidenza su cui grava il sospetto di aver usufruito di vacanze gratis a spese di Francesco Piscitelli, l'imprenditore legato alla “cricca” degli appalti del G8 che rideva al telefono la notte del terremoto a L'Aquila. Monti è irritato. E, anche se non ha chiesto le sue dimissioni, non si opporrà se dovessero arrivare. di Gianluca Roselli

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