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Procura e Corte dei conti bloccano i lavori al Colosseo

La magistratura apre un fascicolo sull'accordo da 25 milioni tra Comune e Della Valle. L'intesa era già tata bocciata dal Tar

Matteo Legnani
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Prima il Tar e adesso anche la procura di Roma e la Corte dei Conti. Non c'è pace per l'accordo da 25 milioni di euro per il restauro del Colosseo, siglato nella scorsa estate tra il Comune capitolino e il gruppo Tod's. Accordo al quale si era opposta in prima istanza l'associazione di consumatori Codacons, con un ricorso all'Antitrust nel quale sosteneva una lesione del principio di concorrenza. Giusto l'altroieri, l'Ente di controllo aveva dato ragione al Codacons, mettendo in serio pericolo il restauro dell'anfiteatro Flavio coi soldi di Tod's. E' di oggi, invece, la notizia che sull'intesa per il restauro del Colosseo indagano la Procura di Roma e la Corte dei Conti. Lo rende noto la Uil, che all'indomani della convenzione siglata dall'allora commissario straordinario Roberto Cecchi, oggi sottosegretario del ministero dei Beni culturali, aveva presentato un esposto alla magistratura. Dismissione del Colosseo - La Procura di Roma, precisa la segreteria nazionale della Uil, "ha aperto un fascicolo ed il Procuratore Capo ha affidato l'incarico di seguire l'esposto denuncia al Magistrato Maria Letizia Golfieri. Analogo fascicolo è stato aperto dalla Procura della Corte dei Conti". I rappresentanti del sindacato sono stati ascoltati nelle scorse settimane. Oggi la Uil ricorda che aveva chiesto di fare luce «sulle eventuali responsabilità penali ed erariali relativamente alla convenzione 'segretà concernente il cosiddetto restauro del Colosseo» e sottolinea che «a tutt'oggi ancora non risulta pubblicato nessun documento da parte della gestione Commissariale e del Mibac». Nel denunciare l'accordo la Uil chiedeva anche di accertare «l'attività posta in essere dal Commissario Delegato ed in parte dalla stessa Soprintendenza», sollevando interrogativi, aggiunge oggi il sindacato, «ripresi dall'Antitrust sulla legittimita». Secondo il sindacato l'accordo con la Tod's «rappresenta una dismissione del Colosseo e su questo non c'è mai stato un qualsiasi parere del Comitato tecnico scientifico dei beni archeologici».  Rabbia Alemanno - Indignato il sindaco di Roma Gianno Alemanno: "Lasciateci restaurare il Colosseo. Cosa volete fare? Volete farlo cadere a pezzi? A furia di Tar, Antitrust, Procure, Corte dei conti vogliamo far sì che il consorzio privato si riprenda i 25 mln di euro e ci saluti?. Se questo è l'obiettivo lo si dica. Sono indignato da questa operazione continua, vergognosa, che fa saltare la sponsorizzazione per restaurare il monumento più importante del mondo".

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