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Scatta "bisonte selvaggio" Sicilia bloccata dai tir

Gli autotrasportatori e i produttori agricoli stanno paralizzando l'isola: "Benzina e assicurazioni troppo care. Il governo ci ignora"

Nicoletta Orlandi Posti
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E' scattato a mezzanotte 'bisonte selvaggio' in Sicilia. Fino al 20 gennaio gli autotrasportatori dell'Aias e i produttori agricoli del Movimento dei Forconi presidieranno le arterie e gli snodi cruciali per i trasporti, come il porto di Palermo. L'aumento del costo del carburante, la mancanza di regolamentazione dei pagamenti della committenza, il cartello imposto dalle compagnie assicurative e una rete infrastrutturale inadeguata sono le ragioni della protesta, alla base anche della nascita del Movimento 'Forza d'urto'.  Bloccati anche gli svincoli di Avola e Lentini dell'autostrada Siracusa-Catania. Un altro blocco è stato organizzato sulla statale "115", all'altezza dello svincolo per Rosolini. "Noi stiamo soffrendo di più rispetto al resto d'Italia - spiega il presidente dell'Aias Giuseppe Richichi - perchè siamo periferici. Abbiamo più volte chiesto l'intervento dello Stato in maniera da non allontanarci ulteriormente dall'Europa, ma non siamo stati ascoltati. Il nostro è uno sciopero spontaneo che non vuole produrre un eccessivo caos e che ci auguriamo vedrà l'adesione di tutti i siciliani. Ma è necessario perchè ormai siamo con le spalle al muro. Non ci saranno le situazioni che si sono venute a creare nel 2000. Noi non vogliamo danneggiare nessuno. Ci fermiamo solo per il bene della Sicilia". "Siamo stanchi - aggiunge il leader del Movimento dei Forconi, Mariano Ferro - perchè questa terra potrebbe essere ricca e invece continuiamo tutti a soffrire. Abbiamo chiesto al governo, a tutti i governi, di ascoltarci: nulla. Adesso speriamo che con questa protesta abbiano un pizzico di attenzione nei nostri confronti".  

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