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Classifica dei redditi, sorpresa: Operai più ricchi dei gioiellieri

I dati del dipartimento delle Finanze: rivela situazioni sorprendenti. I parrucchieri e gli orologiai guadagnano meno di un operaio

Andrea Turco
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Volete sapere che lavoro fare per condurre una vita agiata in Italia? La risposta, seppur con moltissimi e leciti dubbi, è l'operaio. A confermarlo i dati del dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia che ha raccolto le rilevazione dei redditi medi netti delle persone fisiche nel 2009. Dai numeri si evince che gioielleri, tassisti, psicologi, baristi, orologiai guadagnano meno o a volte addirittura la metà di un normale operaio, il cui reddito annuale si attesta sui 22 mila euro (lordi). Possibile? La matematica non è un opinione e quindi bisogna attenersi a quanto rivelano i dati dei studi di settore. I "poveri" - Per fare un raffronto tra operai e "resto del mondo" prendiamo gli istituti di bellezza. Dichiarano in media 7.400 euro all'anno, un terzo di un operaio. A far compagnia ai parrucchieri ci sono baristi con 16 mila euro dichiarati, i fruttivendoli e i tassisti con 14 mila euro e si conclude con i 13.500 euro degli orologiai e gioiellieri. In cima alla classifica regnano sovrani i notai con 281 mila euro seguiti dalle farmacie con 108 mila euro e studi medici con 68 mila euro. Le imprese - Non se la passano bene le imprese. Secondo il rapporto del ministero delle Finanze, il 37% delle aziende ha chiuso il 2009 con un bilancio in perdita e il numero dei fallimenti è cresciuto del 62%. Di contro è diminuito del 3,3% il numero di imprese che presenta la dichiarazione Irap. Accertamenti e confronto con l'estero - Le entrate fiscali relative ai primi 11 mesi del 2011 sono saliti a 364 miliardi di euro in aumento dello 0,4% sullo stesso periodo del 2010. Oltre ai dati sul nostro Paese, il ministero ha incluso anche un confronto con l'estero. Stando ai dati, l'Italia è il Paese con la crescita del gettito più debole tra i principali Stati europei. La Germania è in cima alla classifica con un aumento delle entrate dell'8,5% nei primi mesi del 2011. Seguono Irlanda con il 7,9%, Portogallo con il 5,7%, Regno Unito con il 5,5%, Francia (3,2%) e Spagna (0,5). L'Italia? solo lo 0,4%.

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