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Ufficiale al capitano: Vada a bordo, cazzo!

L'audio delle due telefonate tra Schettino e la capitaneria di Livorno. Il capitano dal Gip: chieste misure cautelari

Giulio Bucchi
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Su Twitter uno degli ashtag più usati di oggi, cioè una delle parole chiave per indicizzare i tweet, è #vadaabordocazzo. E' una citazione della concitata telefonata tra il capitano del Concordia Francesco Schettino e l'ufficiale della Capitaneria di Porto di Livorno De Falco, che intorno all'1.30 di sabato 14 gennaio, mentre la nave della Costa stava inabissandosi a pochi metri dall'isola del Giglio, invita il capitano a risalire a bordo e condurre da lì le operazioni di evacuazione degli oltre 4.000 passeggeri. Da più di un'ora Schettino sta spiegando via telefono di essere sulla nave, mentre è già al salvo sugli scogli. Un comportamento vietatissimo dall'etica marinaresca, un'onta per mondo che prevede nel proprio regolamento l'obbligo per il capitano di non abbandonare la nave. E per la legge Schettino, accusato di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono di nave, rischia 15 anni di carcere.   L'audio della telefonata su LiberoTv La seconda grottesca telefonata tra Schettino e De Falco su LiberoTv Le operazioni di soccorso al Concordia su LiberoTv Comandante dal Gip - Il comandante martedì mattina si è presentato al Tribunale di Grosseto per l'udienza preliminare in cui si è deciso di concedergli gli arresti domiciliari. Schettino ha reso al magistrato, il Gip Valeria Montesarchio, la sua versione dei fatti. "Ero ilo il capitano al momento dell'impatto - ha sostenuto -, ho fatto tutto il possibile per evitare gli impatti". All'udienza è presente anche il procuratore capo Francesco Verusio, che ha chiesto per Schettino la conferma delle misure cautelari. Al secondo piano del Tribunale ci sono anche alcuni famigliari e parenti del comandante. Secondo quanto è stato riferito ai giornalisti, sono presenti la moglie, il fratello e un cugino. Le accuse - Alcuni passaggi, nel dramma di una sciagura che ha portato fino ad ora a 11 morti accertati e a 22 dispersi il bilancio ufficiale (un tedesco dato per disperso è stato rintracciato martedì pomeriggio), risultano quasi comici. De Falco urla alla cornetta di tornare a bordo, Schettino si lamenta perché una scialuppa gli blocca il passaggio, poi esita, resta in silenzio mentre dalla Capitaneria gli dicono che ci sono morti. "Quanti?", chiede sommessamente il comandante. "Me lo deve dire lei, Cristo!". E' buio, Schettino non vede niente. "Cosa vuole fare - s'adira De Falco -, vuole tornare a casa?". Una chiusura surreale per una telefonata che sul web è già diventata mito.    

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