Sicilia bloccata dai Forconi Mafia sta coi manifestanti

Giulio Bucchi

Quarto giorno di protesta degli autotrasportatori in Sicilia, messa ormai in ginocchio dallo sciopero dei "padronicni" che da lunedì hanno bloccato l'isola per protestare contro il caro-carburante. Ormai molti distributori di benzina sono chiusi perchè sono terminate le scorte di carburante, mentre nei supermercati scarseggiano le scorte alimentari, come acqua e latte. Autotrasportatori, ma anche agricoltori (da cui il nome di "rivolta dei forconi") e pescatori presidiano strade, porti e tangenziali, rallentano la circolazione per distribuire volantini e impediscono i rifornimenti a grandi magazzini, industrie, distributori di benzina. Il governatore siciliano, Raffaele Lombardo ha convocato per oggi alle 10.30 un incontro a Palazzo d'Orleans con i nove prefetti dell'isola e i rappresentanti dell'Aias, dei "forconì" e dei pescatori. Delegazioni di manifestanti saranno ascoltate oggi anche dalle commissioni dell'Assemblea regionale siciliana. E il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, denuncia: "Abbiamo evidenza che in molte manifestazioni e nei blocchi che stanno creando tante difficoltà in Sicilia sono presenti esponenti riconducibili a Cosa Nostra. Questo non significa che la mafia sia dietro le manifestazioni, ma siamo preoccupati che un disagio reale della gente dell'Isola sia cavalcato da personaggi senza credibilità e dal dubbio passato, da infiltrazioni della criminalità organizzata e da altri fenomeni che finiranno solo per aumentare un ribellismo generico che non risolverà alcun problema". Poi la minaccia: "Se i blocchi non saranno interrotti al più presto saremmo costretti a chiudere le industrie della provincia di palermo", la zona più colpita dell'isola.