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Cassintegrati e precari Così cambia il lavoro

Fornero: reddito minimo garantito, riforma degli ammortizzatori sociali, cassa integrazione breve. I cinque punti della riforma Monti

Lucia Esposito
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Sì è concluso il tavolo tra governo, sindacati e parti sociali sul mercato del lavoro.  Il premier Monti è andato via  prima che finesse perché nel pomeriggio dovrà presenziare alla riunione dell'Eurogruppo a Bruxelles, quindi ha partecipeto solo a una prima parte degli incontri. Lavoro: ecco le tre proposte sul tavolo Secondo quanto ha detto il ministro del Welfare l'incontro si dovrà concludere in tre-quattro settimane avvalendosi del coordinamento dell'esecutivo. Nel giro di un mese il governo corrà quindi completare la riforma del mercato del lavoro ma non si procederà con un decreto. Il ministro ha spiegato che la riforma degli ammortizzatori sociali è un capitolo importantissimo anche se ha precisato che nel breve periodo "non abbiamo risorse da spendere su questo". Le linee guida per la riforma che ipotizza il governo è contenuta in un documento da cinque punti:  tipologie contrattuali, formazione-apprendistato, flessibilità, ammortizzatori sociali, servizi per il lavoro. Serve, chiarisce ancora Fornero,«un contratto unico» che «evolve con l'età piuttosto che contratti nazionali specifici che evolvono per ogni età». Il ministro intende sfoltire la selva dei contratti atipici e vuole introdurre il salario minimo garantito. Ma ci sono problemi di copertura. «Lo schema di reddito minimo richiede risorse ora non individuabili. Per ragioni di bilancio potrebbe essere già individuato in questa riforma, ma - ha detto - l'applicazione normativa potrebbe essere dilazionata». «È una riforma ambiziosa che non abbiamo la pretesa di fare senza il vostro largo consenso - ha detto secondo quanto si apprende chiudendo il suo intervento -. È dovere di questo governo portare tutti a discutere non per conservare l'esistente, ma per il futuro, per la crescita e per l'Europa. Il modo in cui declineremo queste linee di tendenza dipenderà da voi». Il governo propone anche di riformare il sistema di ammortizzatori sociali puntando su un meccanismo che prevede un sostegno per le crisi temporanee e un altro per chi perde il lavoro. «Servono ammortizzatori che facilitino la ricollocazione dei lavoratori - ha detto Fornero -. Per raggiungere l'obiettivo sarebbe importante un passaggio ad un sistema integrato, basato su due pilastri: uno per la riduzione temporanea dell'attività, l'altro, per il sostegno al reddito di chi abbia perso il lavoro». «Gli ammortizzatori saranno finanziati da contributi come avviene nel sistema assicurativo mentre la fiscalità generale servirà per l'assistenza.  Si ricorrerà alla cassa integrazione solo per periodi brevi e, dopo l'uscita dall'azienda, ci sarà un'indennità.  Il governo ha poi proposto di lavorare via web alla riforma istituendo dei gruppi tematici. I gruppi di lavoro informatici saranno cinque per affrontare gli altrettanti punti proposti dal ministro Fornero nel suo documento. Confindustria - "Abbiamo ragionato su una riforma più profonda degli ammortizzatori sociali e ci siamo detti aperti a ragionare su cassa integrazione e indennità di licenziamento ma anche che, al momento, dobbiamo fronteggiare una grande crisi e quindi per ora che non si debba procedere a grandi cambiamenti". Così la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, al termine del tavolo di confronto tra Governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro a palazzo Chigi. Cisl - "Il Governo non pensi di fare colpi di mano come ha fatto per le pensioni". Lo ha affermato il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, al termine dell'incontro tra Governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro, a palazzo Chigi. "Mi sembra che il fatto di impegnarsi in una trattativa di un mese sia un buon viatico per affrontare un tema così delicato", ha spiegato Bonanni ricordando come i sindacati siano rimasti "scottati molto dalla vicenda pensioni e dal procedere senza discussione". Uil - "Non crediamo che un intervento di tipo legislativo possa risolvere tutto. L'autonomia delle parti non é uno strumento politico". Lo ha affermato il segretario della Uil, Luigi Angeletti, al termine dell'incontro tra Governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro, a palazzo Chigi. "Creare buoni posti di lavoro - ha sottolineato - é l'unico modo per farci uscire dalla crisi. Creare buoni posti di lavoro non dipende dalle norme attualmente in vigore".

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