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Troppe grane per Bossi Jr. Così la Lega cancella il Trota

Le liti con Maroni, l'inchiesta su Monica Rizzi e quella sui festini nella villa di Uggeri: ecco perché il rampollo di Umberto è sparito

Nicoletta Orlandi Posti
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In piazza Duomo a Milano, per sancire la pace (vera o presunta, poco importa) interna della Lega c'erano tutti i papaveri del Carroccio: Bossi, Maroni, Calderoli, sul palco Zaia e Cota. Addirittura l'ex capogruppo Marco Reguzzoni, trombato a furor di maroniani. Aveva la faccia mesta e poca voglia di sorridere, ma c'era. Borghezio girava col foulard verde e l'ascia celtica e si è visto pure Speroni, grande vecchio nonchè suocero di Reguzzoni. C'erano tutti, tranne uno: Renzo Bossi. Il Trota, il delfino annunciato del Senatùr, il giovane rampollo difeso, sostenuto e coccolato dal Cerchio magico, è il fantasma dell'ultimo mese padano. Venerdì la Padania ha sparato in prima pagina la foto dello stato maggiore leghista: Umberto Bossi, circondato da Maroni, Cota, Gibelli. Bricolo, Rosi Mauro, Giorgetti, Calderoli, Reguzzoni, brindava alla concordia. Anche in quella occasione, di Renzo nessuna traccia. Troppi guai - Di lui in via Bellerio ultimamente si cerca di non parlare, forse per via degli ingombranti e imbarazzanti guai giudiziari che lo hanno coinvolto suo malgrado. Prima l'inchiesta sull'assessore regionale allo Sport della Lombardia, la bresciana Monica Rizzi, accusata di aver fatto "dossieraggio" durante le elezioni al Pirellone per favorire l'ingresso in consiglio regionale di Bossi Jr. Quindi l'altra inchiesta, quella sull'imprenditore Alessandro Uggeri, braccio destro del Trota la cui villa (base d'appoggio di Renzo durante la campagna elettorale per le Regionali) sarebbe stata teatro di un bunga bunga in salsa padana con escort e droga. Da quando è uscita la notizia, a fine dicembre, di Renzo più nessuna notizia. Anzi no, una c'è stata: le sue accuse a Bobo Maroni, sospettato di aver "tramato" contro di lui per metterlo in cattiva luce.  

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