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L'arredatrice di Gianfranco Dodici anni a 105mila euro

L'architetto Renata Cristina Mazzantini presta la sua opera alla Camera dal 2003: Fini le rinnova un super contratto

Lucia Esposito
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E poi c'è la «castina». Quella che lavora nell'ombra, che non appare troppo, ma fattura abbastanza. Soprattutto se la consulenza con la Camera dei deputati, e il caso in questine rappresenta il paradigma dell'intera storia, da occasionale diventa strutturale. Al punto da far pensare ad una sorta di dipendente mascherato.  Come nel caso del consulente artistico e architettonico della Camera, l'architetto Renata Cristina Mazzantini, che presta la sua opera all'Aula di Montecitorio dal 2003. Il primo contratto di consulenza, infatti, arriva  sotto la presidenza di Pier Ferdinando Casini, per essere regolarmente prorogato dalle due presidenze successive, quella di Fausto Bertinotti e di Gianfranco Fini.L'ultimo rinnovo, scattato proprio in questi giorni, è di durata triennale e garantirà l'incarico all'architetto Mazzantini  fino al 2015.  Un'anomalia vera e propria, tenuto conto che alla Camera dei Deputati le consulenze, normalmente, non superano il biennio. Il contratto di consulenza in questione prevede un  compenso base in 105mila euro l'anno (anche se lei  sostiene essere soltanto 82mila più iva), cui vanno aggiunte altre voci a «gettone» per le iniziative speciali.  E dire che fino al 2003  l'amministrazione della Camera non si era mai dotata di una consulenza di questo tipo, limitandosi a instaurare rapporti sporadici con esperti d'arte o di stili architettonici incaricati di precise iniziative. Fu così, per esempio, con il professor Franco Borsi, ritenuto il massimo esperto dello «stile Basile» che caratterizza l'arredamento di Montecitorio, quando si trattò di restaurare gli interni. Per questa ragione, in tempi di ristrettezze e tagli diffusi, nessuno si è domandato se non fosse il caso di applicare le norme della manovra (ovvero l'articolo 6 del decreto  legge n. 78) laddove si indica la necessità di ricorrere a risorse interne, fatta eccezione per funzioni su cui l'organico non offre professionalità adeguate. E così, mentre qualcuno fa osservare che la Camera potrebbe valersi in maniera assolutamente gratuita dei tecnici del ministero dei Beni culturali e delle varie Soprintendenze, la presidenza Fini pensa bene di rinnovare la consulenza. La Mazzantini, che vanta anche un insegnamento allo Iulm di Milano, nello specifico sovraintende a vari lavori. La riqualificazione della Sala della Lupa, della Sala della Regina  e delle aree connesse alla ristorazione a Palazzo Montecitorio, oltre alla ristrutturazione dell'Aula dei gruppi. Insomma, un bel consulente d'immagine non si nega a nessuno. Figuriamoci alla Camera... di Enrico Paoli

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