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Stop ricerche parte sommersa Dispersi ancora 15 naufraghi

Per motivi di sicrezza deciso di bloccare le operazioni di recupero. Ufficiale medico della Concordia: Schettino non era ludico

Matteo Legnani
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Sono venute meno le condizioni di sicurezza per questo le richerche nella parte sommersa della Costa Concordia si fermeranno. La struttura del Commissario delegato per l'emergenza per il naufragio della Costa Concordia, dopo aver contattato i familiari e le rappresentanze diplomatiche delle persone ancora disperse, comunica che il direttore tecnico dei soccorsi Franco Gabrielli ha formalizzato la decisione di interrompere le ricerche nella parte immersa della nave.Le operazioni, tuttavia, continueranno nella parte emersa della Concordia per verificare ulteriormente alcune zone dello scafo, così come procederà la ricerca mirata nei 18 chilometri quadrati di mare scandagliati nei giorni passati per verificare se gli obiettivi individuati possano corrispondere ai corpi delle persone ancora disperse.Finora sono stati recuperati diciassette corpi tra cui uno è ancora da identificare, ma mancano all'appello ancora quindici persone: tra loro c'è c'è Dayana Arlotti scomparsa insieme al padre la sera della tragedia. L'esito degli esami tossicologici sui campioni di capelli e di urina di Francesco Schettino è stato negativo. Ma il comandante della Costa Concordia, quella sera del 13 gennaio scorso, "era scosso, non era più lucido". A dirlo, in un'intervista al quotidiano "Il Mattino" non è un ufficiale qualsiasi, ma Gianluca Marino Cosentino, tenente di vascello e secondo ufficiale medico della nave da crociera naufragata all'isola del Giglio. Per Cosentino, l'ordine di abbandonare la nave fu lanciato da una voce che «al 90%» non era quella del capitano. E la nave, "ad arenarsi su quel benedetto scoglio ce l'ha portata la Madonna. È stato un miracolo. Siamo vivi per miracolo. Potevamo essere morti tutti e 4mila. Bastavano 10 metri più al largo». Il comandante, secondo l'ufficiale medico, ha mancato «completamente» il suo ruolo: «Il coordinamento dei soccorsi da parte del comandante non c'era. Personalmente mi ha molto sorpreso vedere Schettino in borghese sul molo verso mezzanotte e mezzo". Quanto a lui, tra quelli accusati in un primo momento di non avere abbandonato troppo presto la nave, Cosentino chiarisce di aver portato a terra una scialuppa e poi di avere fatto la spola insieme a «un altro ufficiale, Flavio Spadavecchia», e di essersi poi «messo a disposizione come medico», mentre sulla banchina veniva «continuamente fermato da qualcuno che sperava di aver trovato il comandante o un ufficiale di coperta. Prima il comandante dei vigili, poi quello dei carabinieri, infine il sindaco. Tutti cercavano il comandante».

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