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Martone Così la Lucarelli massacra il ministro: donne e motori, le fortune dell'anti-sfigati

Selvaggia Lucarelli: il vice-Fornero se l'è presa con gli universitari "sfigati". Con lui la dea bendata è stata più che generosa

Giulio Bucchi
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Ora io dico. Che la battuta sia stata felice o no, che la sostanza fosse eresia pura o concetto sacrosanto, che si tratti di un incosciente sputasentenze o di un motivante pungolatore, Michel Martone ha decisamente sbagliato aggettivo. E ce n'erano, di aggettivi alternativi a quell'avventato «sfigati». Un «lavativi» andava benissimo. Ma anche «indolenti» gliel'avremmo lasciato passare. Con un desueto «scansafatiche» gli avremmo contestato, al massimo, di parlare come Renato Zero in apertura di concerto. Invece ha detto «sfigati». E qui il problema, più che di sostanza, è diventato di pulpito. Perchè sfigato te lo fai dire dal viceministro dall'aria nerd o da quello coi capelli bianchi e la paternale facile. Da qualcuno che abbia una storia appassionante di riscatto sociale. Da un viceministro normale, perfino. Ma da Michel Martone, «sfigati» è inaccettabile e per un semplice motivo: che Michel Martone è l'uomo più sfacciatamente fortunato del sistema solare e galassie limitrofe. E se è vero che tante, di queste fortune, se l'è guadagnate grazie alla schiena curva sui libri, ci sono anche quelle che gli sono piovute in testa, per cui  possiamo sostenere con certezza che il giorno in cui si distribuivano karma di Forrest Gump e geni fighetti, il nostro Michel passava di lì fischiettando. Ma passiamo alle prove. La natura è stata generosa e in modo bizzarro. Nonostante il viceministro sia un azzardato incrocio tra Gad  Lerner e Antonio Gramsci, il risultato non è nulla che somigli all'alieno vivisezionato dell'area 51,  ma una ben riuscita miscela di ricciolo ribelle, sguardo vispo e neo in posizione strategica modello Cindy Crawford del welfare. Sì, ok, la voce è un po' quella di Federico Moccia dopo aver aspirato una boccata d'elio, ma non sofistichiamo. Di fronte a cotanta beltà, leggenda vuole che frotte di studentesse siano cadute ai suoi piedi e che nelle aule delle università in cui ha insegnato, la percentuale femminile fosse leggermente più alta di quella che c'è nel privè dell'Hollywood al compleanno di Pippo Inzaghi, ma sono illazioni. Del resto, del curriculum sentimentale del bel viceministro si sa poco, ma anche qui, quel poco che si è scoperto, conferma che Martone si occuperà pure di welfare e statuto dei lavoratori, ma in fatto di donne ha gusti decisamente meno popolari. La sua ex storica infatti, colei che secondo la leggenda stava per sposare dopo anni d'amore e che avrebbe lasciato nonostante i progetti di nozze, non è esattamente una cassaintegrata Alitalia, ma la poco più che ventenne fanciulla della nobiltà romana Francesca Romana Lancellotti (che però, va detto, è ragazza di buon cuore: si occupa di ricerca fondi presso l'ospedale Bambin Gesù di Roma). Meno si sa della sua attuale fidanzata, ma si parla di una sua ex studentessa molto giovane e molto carina di nome Valentina. Morale: dopo i 28, sei sfigata sia se ti laurei, sia se aspiri a diventare la sua fidanzata.  Ma sulle fortune di Martone,  il bello deve ancora venire. Perchè se è vero che basta andare su wikipedia per scoprire che in fatto di studi il curriculum del viceministro ha perfino due voci in più di quello sentimentale di Melissa Satta e che quindi una parte delle sue fortune se l'è senz'altro meritate, a Martone dà una mano anche il caso. Fa il concorso per diventare professore ordinario, ottiene un giudizio buono ma non esaltante, ma vince comunque perchè ben sei candidati che avevano ottenuto voti più brillanti di lui si ritirano (avevano vinto il concorso in altre sedi). E io ci credo, mica sto qui a sollevare dubbi.  Solo che anche in questo caso, stiamo parlando di fortuna oltre il sovrumano. Per capirci, è come se una tizia arrivasse in finale a Miss Italia e si portasse a casa la corona perchè una delle finaliste ha già vinto Miss Mondo e l'altra Miss Universo. Ma senza andare tanto lontano, nella mia vita grama non si ritira manco una vecchietta col numeretto in fila davanti a me alle poste, a lui si ritirano ben sei candidati. Il caso, direte voi. Poi vabbè. Ci sarebbero anche  privilegi di nascere in una famiglia agiata, il papà magistrato, una delle case dei Torlonia affittata per le vacanze a Palo Laziale poco lontano da quella di Pier Ferdinando Casini. Ma fin qui, rientriamo nel campo della distribuzione iniqua delle fortune in questa vita e ahimè, ce ne facciamo una ragione. Poi però si esagera. Con Martone la fortuna sbrodola, straborda, esonda. Perchè  andando a scavare nel suo passato, leggenda vuole che sia accaduto un fatto curioso: nel 2008, quando la Tim lanciò il concorso «Manda un sms e vinci una Fiat 500»,  il bel viceministro avrebbe inviato un sms. E indovinate un po'? Gli ritornò indietro il laconico sms: «Fiat ringrazia, ritenta sarai più fortunato» ? Ovviamente no. Martone, sempre secondo leggenda, quella Fiat 500 se la portò a casa. Anzi no, la portò da un concessionario e la rivendette subito. (una storia che ricorda quella di Gaucci e la schedina fortunata, solo che Martone è un uomo fortunato, appunto, e a lui non è toccata in sorte la Tulliani).  Sentito sulla questione, il viceministro a dire il vero smentisce. O meglio: prima fa una mezza ammissione, poi dice che la storia dell'sms è leggenda. «A me ora interessa solo il problema del lavoro per i giovani», replica. Per cui il dubbio sulla Fiat 500 resta. Ma se fosse vero, è lecito pensare che abbia anche trovato il sacro graal nel bagagliaio. P.s. Studenti sfigati e lavoro fisso noioso. Ma chi la cura la comunicazione, a questo governo? Mario Balotelli? di Selvaggia Lucarelli

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