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Liberalizzazioni: basta così Passera non tocca le banche

Il consiglio dei ministri dà l'ok definitivo al dl Semplificazioni. Il ministro: "Nuove riforme solo se necessario"

Giulio Bucchi
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Il governo accelera sulle semplificazioni, ma frena sulle liberalizzazioni. Il consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge sulle semplificazioni a una settimana dal primo esame. Il guaio è che il processo riformatore sembra ora fermarsi alla questione (non secondaria, naturalmente) del lavoro. Dopo l'incontro di ieri con le parti sociali, ci sarà un nuovo vertice la prossima settimana per chiudere il pacchetto entro un mese con o senza l'accordo con le parti sociali. Se sull'articolo 18, avvertono in coro premier Monti e ministro del Welfare Fornero, si può e si deve trattare per modificare, un punto importante è quello degli ammortizzatori sociali. "Bisogna ripensarli", ha detto il ministro dello Sviluppo Corrado Passera. E lo stesso Passera, a colloquio con il direttore di Libero Maurizio Belpietro a La telefonata di ieri su Canale 5 ha però in parte deluso le attese di chi auspicava una nuova ondata di riforme liberalizzatrici. Bankitalia ha apprezzato la prima tranche che ha colpito in particolare i "privilegi di settore" di tassisti, farmacisti, notai. Le professioni, insomma. Ma ha anche sottolineato la necessità di colpire i grandi nodi, banche e assicurazioni in testa. "Ci saranno altre liberalizzazioni solo se necessario e se l'autority ci porterà buone idee", ha frenato Passera, dando la priorità a infrastrutture, grandi cantieri, agevolazioni alle imprese. Più crescita, insomma, e meno liberalizzazioni. Ammesso che i due termini riescano a viaggiare separati.   Passera da Belpietro: guarda il video su LiberoTv  

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