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Mills teme di essere indagato Il processo si ferma un'ora

Dopo indiscrezioni di liberoquotidiano.it sulla nuova indagine sul legale inglese, stop al dibattimento in aula a Milano

Andrea Tempestini
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Libero ferma il processo Mills per un'ora e mezza. In un articolo comparso giovedì 2 febbraio su liberoquotidiano.it si riferiva di voci provenienti dall procura di Milano che riferivano che l'avvocato inglese David Mills sarebbe potuto finire nel mirino di una nuova indagine per falsa testimonianza. Questo articolo ha fermato per oltre un'ora il dibattimento nell'aula del Tribunale dove si celebra il processo in cui è imputato Silvio Berlusconi. In aula si discuteva tra Milano e Londra, da dove il legale era in videoconferenza, se proseguire o meno la testimonianza di Mills dopo la pubblicazione della notizia sulla possibile nuova indagine. "Niente sfera di cristallo" - Nella seduta di venerdì pomeriggio il giudice inglese, prendendo la parola, ha spiegato ai colleghi italiani dell'esistenza dell'articolo. Quindi, da Londra, Mills ha riferito che per proseguire la sua testimonianza voleva rassicurazioni dal pm su quanto aveva letto. De Pasquale ha risposto spiegando che "nessuna decisione è stata presa da questo ufficio rispetto a profili di falsa testimonianza. Nulla debbo dire perché c'è il nulla", ha aggiunto. Da Londra sono poi state chieste rassicurazioni circa il fatto che Mills non venga indagato in futuro. La presidente del collegio, Francesca Vitale, è interventua affermando che "non si può dare una risposta sulle determinazioni future perché non abbiamo la sfera di cristallo".

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