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La mossa di Silvio: ma voi siete d'accordo? Votate il sondaggio

Dibattito sull'intesa Berlusconi-democratici sulla riforma elettorale. D'accordo il 58% dei lettori: tutto pur di far fuori i partitini. Votate

Giulio Bucchi
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Pur di far fuori dal parlamento i “pesi morti” Fini, Casini e Di Pietro va bene anche allearsi con la sinistra. I lettori di Liberoquotidiano.it dicono sì alla pazza idea di Silvio Berlusconi, che ha ipotizzato un accordo con il Pd per riscrivere una legge elettorale in chiave bipartitica: alle 19 di ieri sera il 58% degli utenti che hanno partecipato al nostro sondaggio si sono detti favorevoli alla strategia del Cavaliere, mentre solo il 42% ha risposto con un no. Dato per certi versi sorprendente, visto che su quasi tutti i temi in agenda le posizioni di Bersani e dei democratici sono viste come fumo negli occhi dagli stessi elettori di centrodestra. Ma in questo caso si può soprassedere. La posta in gioco, infatti, è altissima: migliorare l'architettura istituzionale italiana, per usare le parole più volte pronunciate dallo stesso Berlusconi. Si può anche accettare l'inciucio tra Pdl e Pd, hanno scritto molti commentatori, tanto più che si otterrebbe come effetto collaterale un handicap non da poco per chi, come Fini, Di Pietro e lo stesso Bossi, ha spesso giocato sul fatto di pesare in Parlamento molto più di quanto non conti effettivamente nelle urne. Vota il sondaggio di Liberoquotidiano.it Videoeditoriale: Pietro Senaldi su LiberoTv Sbarramento - Per porre rimedio agli squilibri parlamentari e ai poteri di veto in aula da parte di esigue fazioni, i lettori di Liberoquotidiano.it chiedono una soglia di sbarramento altissima. Adrico si dice disposto ad accettare la strategia del Cav “...solo se con la legge elettorale nuova eliminano i partitini, ovvero portino al 10 per cento almeno l'asticella. L'elettore è stanco di vedere partiti con lo 0,04...”. Guidoboc alza quell'asticella: “Solo con sbarramento al 15/%”. Machiavellicamente, comunque, il fine giustifica i mezzi. “Si tratta di fare ciò che serve al Paese - scrive Graziella Saieva -. Partitini di mediocre-basso livello come Fli, Idv, Sel incartano l'Italia relegandola ad un ruolo mediocre. Fa bene il Cavaliere a trovare un accordo con le forze politiche più rappresentative”. E mentre giannistecca spera “di arrivare un domani ad un sistema all'americana con un partito di destra e uno di sinistra, chiamateli democratici e repubblicani, chiamateli conservatori e progressisti”, brunero48 intravede nel grande accordo Pdl-Pd scenari quasi da “grande coalizione alla tedesca”: “Continuare a farsi la guerra su tutto non giova a nessuna delle due parti, tantomeno al Paese. Gli italiani ormai hanno perso tutta la fiducia nei partiti. In tutti i partiti. Un accordo tra le due parti su pochi importanti temi, un accordo siglato con la massima trasparenza e senza furbizie potrebbe ridare alla classe politica quel minimo di affidabilità necessaria per presentarsi di fronte al giudizio degli elettori.   No a Bersani - Non tutti però nutrono tanto ottimismo. C'è chi, come wilegio pensa che “Lasciar fuori i partitini” sia una “pia illusione”: “tanto poi rinascono come costole che si distaccano dal grosso partito per cui lei ha votato, vedi il caso di Idv. Io credo che allearsi col Pd sarebbe l'ennesimo, e probabilmente definitivo, tradimento del Cav nei confronti dei suoi elettori”. A non andar giù a quel 42% che ha risposto no al sondaggio è proprio la controparte del Pdl, il Partito democratico: per louiscicca tendendo la mano a Bersani Berlusconi si dimostrerebbe “debole”, alleandosi con quegli avversari che “non facevano altro che dire 'fate passi indietro' ma non proponevano niente”. Più laconico (e ironico) maumau65. Il suo “Ragazzi, ma siam pazzi?” pesa più di ogni raffinato ragionamento politologico. di Claudio Brigliadori

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