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Lega, bagarre alla Camera Svuotacarceri, chiesta fiducia

L'esecutivo chiede il voto di fiducia e il Carroccio insorge: "Vergogna". Replica la severino: "Troppi 600 emendamenti"

Lucia Esposito
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L'annuncio arriva dal ministro per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda: il governo pone la questione di fiducia nell'Aula della Camera sul decreto legge 'svuota-carceri' che, tra l'altro, prevede la possibiltà di scontare gli ultimi 18 mesi di detenzione ai domiciliari  Ma Giarda finisce appena di parlare che dai banchi della Lega si levano insulti e fischi: "Vergogna, vergogna". Il voto di fiducia si terrà giovedì a mezzogiorno, mentre le dichiarazioni di voto cominceranno giovedì mattina intorno alle 10.15: questo l'orario stabilito dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, che ha contestualmente fissato per martedì prossimo il voto finale sul provvedimento.   La contestazione dei leghisti Guarda il video su LiberoTv "Troppi 600 emendamenti" - La richiesta del voto di fiducia, ha spiegato il ministro della Giustizia, Paola Severino, "è una necessità alla quale non ci si poteva sottrarre". Conversando coi cronisti il ministro ha chiarito subito che l'unica motivazione che ha spinto l'Esecutivo è stata "esclusivamente quella dei tempi, di fronte al rischio" dell'ostruzionismo "preannunciato e già messo in atto" dal Carroccio. "Comprendo le ragioni, dal loro punto di vista politico, della Lega - ha continuato il ministro - ma credo che chiunque sia in grado di fare i conti circa i tempi di conversione, ci sono già circa 100 emendamenti con la Lega che aveva preannunciato attività ostili". La Severino ha poi spiegato che la scelta di intervenire per decreto di fronte all'emergenza carceraria è giustificata dai presupposti "di necessità e di urgenza". Il ministro ha spiegato che con il provvedimento in esame si intende "contemperare l'esigenza di difesa sociale con quella di alleggerire il sistema carcerario", ma "nessun delinquente pericoloso sarà lasciato libero di camminare per strada". I radicali si astengono - Il radicali hanno reso noto che si asterranno al voto alla Camera "per non negare esplicitamente la fiducia al Governo, come sarebbe nevessario visto che il decreto sulle carceri conferma e prolunga il comportamento di uno Stato letteralmente criminale che vìola costantemente leggi italiane ed europee e la nostra Costituzione Repubblicana". In una nota il partito continuava: "Sarà astensione perché non vogliamo confonderci con le motivazioni veramente ripugnanti di chi, in primo luogo i deputati di Lega e Idv, negherà la fiducia". Soddisfazione dell'Anm - In precedenza l'esecutivo aveva incontrato una delegazione dell'Anm, l'Assoicazione Nazionale Magistrati, e aveva preso impegno a "studiare soluzioni per raggiungere il massimo dell'intesa su una modifica" della norma che ha introdotto la responsabilità civile dei magistrati. Lo ha assicurato il premier Mario Monti nell'incontro tenuto mercoledì mattina con una delegazione dei vertici dell'Anm, a cui capo c'era il presidente Luca Palamara. All'incontro avevano preso parte anche il ministro della Giustizia, Paola Severino,  e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà.      

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