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Ci fanno pagare le lezioni d'inglese

Gli onorevoli scroccano 400mila euro per le lezioni di lingua alla Camera e si fanno pagare la trasferta in Sicilia per il match benefico di calcetto

Giulio Bucchi
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La partita benefica di calcetto? Gratis, of course. Fare una colletta per comprare carrozzelle ai bambini disabili? No, thanks. Sono le ultime prodezze della Casta, alias i parlamentari italiani. Che mentre partecipano un po' a malincuore ad un evento benefico a Catania trovano il tempo di farsi pagare (dagli italiani) dei comodi corsi d'inglese a domicilio, cioè a Montecitorio. Servizio completo, anche se il pudore latita. Niente spese, siamo onorevoli - La storia della trasferta a Catania è tragicomica. Invitata per un torneo benefico in Sicilia, la nazionale di calcio dei parlamentari ha chiesto che il viaggio fosse "totalmente spesato". Alla richiesta, gli organizzatori hanno opposto un netto rifiuto. Soluzione: a malincuore, i politici si sono pagati da soli il biglietto aereo (per il quale hanno già previsto il rimborso). Vitto e alloggio, naturalmente, a carico di uno sponsor dell'evento. I 15 parlamentari in scarpette bullonate e braghe corte, però, sono anche andati a cena in un ristorante locale. Il conto? Lo ha pagato un loro collega catanese, Giuseppe Beretta del Pd. Il secondo tempo della figuraccia arriva quando alla fine del triangolare un funzionario della polizia municipale passa dagli spogliatoi per chiedere un contributo per l'acquisto di tre carrozzine per i bambini disabili assistiti dalle "Sorelle della carità". Servirebbero 700 euro, che diviso 15 fa 46 euro a cranio. Niente da fare: a scucire qualche soldo (100 euro) è il solo, solito (un po' ganassa brianzolo) Beretta. Ottimo inglese - In fondo, in quanto a spese, i deputati avevano già dato. A se stessi, ma avevano già dato. La Camera infatti ha scelto di organizzare lezioni d'inglese, francese, tedesco e russo per gli onorevoli a 20 euro all'ora. A bilancio, un esborso di 400mila euro totali. E' sempre beneficenza, in fondo: solo che i destinatari sono quei deputati con deficit linguistici. Tra qualche mese, Umberto Bossi potrà dare del terrone in perfetto Oxford Style e Antonio Di Pietro spiegare ai tedeschi come si traduce Che c'azzecca?.

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