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I tagli di Monti alla casta? "Restituire tutti i regali"

La presa in giro del prof: "Per la presidenza del Consiglio e il minstero dell'Economia stop ai convegni inutili e obbligo di restituire i doni"

Andrea Tempestini
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Eccoli, i tagli alla casta del professor Monti. Il governo ha diramato una direttiva ai dirigenti degli uffici e dei dipartimenti della Presidenza del Consiglio e del Ministero dell'Economia (una piccola, piccolissima fetta di Casta, dunque). E cosa prevede la terribile direttiva del professore? L'obbligo di restituire i regali. Una cura dimagrante che lascia spiazzati. Il documento diffuso dalla presidenza del Consiglio, inoltre, prevede lo stop alle spese di rappresentanza e all'organizzazioni di "convegni inutili". Nel dettaglio, per quel che concerne la restituzione dei doni, "andranno restituiti o ceduti all'amministrazione di appartenenza i regali con un valore superiore a 150 euro". Tagli alla Casta? No: un contentino, una mezza presa in giro. "Restituire i regali" - Il Presidente del Consiglio - si legge nella nota diramata dalla presidenza del Consiglio - in considerazione della primaria esigenza di rispettare gli obiettivi di finanza pubblica, ha diramato istruzioni per assicurare l'economicità e l'efficienza nell'azione amministrativa a tutte le strutture che dipendono dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e dalla Presidenza del Consiglio. Il fine - prosegue la nota - è di assicurare non solo la puntuale e sicura osservanza dei limiti di spesa fissati dalle norme, ma anche di evitare spese non indispensabili o non ricollegabili in modo diretto ed immediato ai fini pubblici assegnati alle singole strutture amministrative, astenendosi dall'effettuare spese di rappresentanza, ed evitando di organizzare convegni, o altri eventi non strettamente indispensabili. Infine è stata ricordata l'esigenza di osservare scrupolosamente le disposizioni contenute nel codice etico di ciascuna amministrazione, con particolare riferimento a quelle relative al divieto di accettare regali e omaggi di qualsiasi natura di valore superiore a 150 euro, tali da non poter essere interpretati, da un osservatore imparziale, come finalizzati ad acquisire vantaggi in modo improprio. In ogni caso, i regali di valore superiore devono essere restituiti, ovvero ceduti all'Amministrazione di appartenenza". "Stop ai convegni" - La direttiva del professore prosegue sottolineando che "inoltre è necessario evitare l'organizzazione di convegni, celebrazioni, ricorrenze e inaugurazioni, anche quando questi ultimi costituiscano tradizionali impegni della Struttura che li indice. Del resto, oltre al costo inerente alle spese sostenute, deve tenersi in debito conto la circostanza che la stessa organizzazione e partecipazione a tali eventi sottrae numerosi dipendenti, ad ogni livello, al quotidiano impegno lavorativo.   Nell'ipotesi che un'attenta valutazione del rapporto costi - benefici faccia comunque propendere per l'organizzazione dell'evento, comunque previa espressa autorizzazione, si utilizzerà di norma la giornata del sabato e si avrà cura di evitare qualsiasi spesa, anche utilizzando strutture interne all'Amministrazione". Il codice etico - Infine Monti si spende i un richiamo alla necessità "che vengano scrupolosamente osservate le disposizioni contenute nel codice etico di ciascuna amministrazione, con particolare riferimento a quelle relative a regali ed omaggi.   A tale proposito i dipendenti delle Strutture in indirizzo si atterranno, salvo eventuali disposizioni più restrittive già adottate, alle prescrizioni recate al riguardo dal codice etico vigente per i dipendenti del Ministero e dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato". In sostanza, i destinatari "non accettano, per sè e per altri, beni materiali, quali regali o denaro, nè beni immateriali o servizi e sconti per l'acquisto di tali beni o servizi o qualsiasi altra utilità, diretta o indiretta, da soggetti (persone, Amministrazioni, Enti, Società) in qualsiasi modo interessati dall'attività del Mef che eccedano il valore di 150 euro".

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