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Quei furbetti della nevicata Aumenti del 200% al mercato

Frutta e verdura alle stelle: le zucchine a 8 euro al chilo, l'insalata a 5,5 euro. Aumenta anche la bolletta del riscaldamento: 30% in più

Nicoletta Orlandi Posti
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L'ondata di gelo che continua a stringere nella sua morsa l'Italia favorisce la speculazione. I disagi per i cittadini costretti a manovre impossibili per muoversi sono anche legati all'aumento dei prezzi dei beni di prima necessità. Primo fra tutti il metano che serve a riscaldare la casa: il suo consumo è aumentato in pochi giorni del 30 per cento rispetto a gennaio, e questo a fine anno si potrebbe tradurre in un aumento della bolletta di 135 euro. Le previsioni non promettono nulla di buono. Il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri ha detto che e strutture operative della   Protezione Civile "paventano per il prossimo fine settimana il   ripetersi di eventi meteorologici simili" a quelli che hanno messo in   ginocchio l'Italia nei giorni scorsi, "con abbondanti nevicate in gran  parte del territorio nazionale". Lo Frutta e verdura alle stelle - Per le verdure si registrano rincari fino al 10%. Dal monitoraggio della Coldiretti (tramite il servizio Sms consumatori) risultano in crescita le quotazioni di bieta, broccoli, carciofi, cavolfiori, carote, indivia, scarola e pomodorini ciliegini. E questo non solo perché, ovviamente, si registra una produzione ridotta. L'ipotesi di una vera e propria speculazione è tutt'altro che azzardata: in soli tre giorni il costo delle zucchine è raddoppiato: un chilo ieri costava 8 euro al mercato. L'insalata costava 2 euro il 15 gennaio, prima dell'emergenza maltempo e prima anche del fermo dei tir, oggi costa 5,5 euro con un aumento del 175%. Prezzi gonfiati anche per arance, mele, pere, melanzane. I carciofi si vendono a 1,5 euro al pezzo, + 200% rispetto a gennaio. Alla fine dell'anno si prevede un aumento sulla spesa mensile per la famiglia media del 40%, ovvero quindi a 132,89 euro in più al mese. Danni all'agricoltura - Il danno per la filiera agroalimentare "ammonta già - stima la Coldiretti - a cento milioni di euro non solo per le difficoltà nei trasporti che hanno già impedito la consegna di oltre centomila tonnellate di frutta, verdura, uova, latte fresco ed altri prodotti deperibili ma anche perché le piante cedono sotto il peso della neve mentre si registra una impennata nei costi di riscaldamento delle serre, il gelo sta bruciando le verdure invernali in campo cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli e se continuerà a morire saranno anche viti e ulivi come nel 1985, con danni incalcolabili destinati a durare nel tempo". Almeno due milioni di mucche e maiali nelle stalle isolate rischiano di rimanere senza acqua e cibo per le difficoltà di garantire l'approvvigionamento dei mangimi sulle strade e per i danni provocati dal gelo alle condutture che portano l'acqua agli abbeverato ma in alcuni casi a cedere - conclude la Coldiretti - sono le stesse stalle, le serre o le strutture agricole sotto il peso della neve.

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