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Il gioielliere di Audrey lascia un milione di euro all'ospizio

L'uomo, deceduto a Cremona, amico della Hepburn ha donato il suo ingente patrimonio agli anziani e al canile della città

Nicoletta Orlandi Posti
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Non aveva moglie, né figli e l'unica sorella, amatissima, è morta sette giorni prima di lui. Ma Lorenzo Somenzi, gioielliere molto conosciuto in città, deceduto all'età di 80 anni, si sarebbe ugualmente ricordato di coloro che non ha mai smesso di amare: gli anziani e gli animali. Agli uni ha lasciato il 90% del suo ingente patrimonio, agli altri il 5%, equamente suddiviso tra cani e gatti. L'inventario dei beni è in corso, ma si parla di alcuni milioni di euro. Elegante, raffinato, appassionato di danza e assiduo frequentatore del teatro Ponchielli, Somenzi aveva un negozio a pochi passi dal Torrazzo e un altro, una volta, a Porto Cervo, dove ha conosciuto e servito Audrey Hepburn. «Altri tempi, altra classe», sospirava lui. Il suo testamento olografo, datato 17 marzo 2007, è stato aperto alcuni giorni fa. «Preciso - ha lasciato scritto Somenzi - che tutti i quadri, gli arredi, i gioielli e tutto ciò che è nella casa e nel mio negozio sono di mia esclusiva proprietà. Desidero che tutto venga venduto sulla base del valore determinato dai periti». Sono già partite lettere alle banche per sapere se esistano, come probabile, anche conti correnti, fondi di investimento o polizze assicurative. Il ricavato sarà ripartito così: «90% all'ospizio di Cremona da usare per la costruzione di una nuova palazzina; 5% in parti uguali al Rifugio del cane e al gattile». Senza dimenticare l'inseparabile governante: anche a lei il 5%. «Un gesto che si commenta da solo», dice il notaio Carlo Guardamagna. «Un gesto bellissimo», gli fa eco Enrico Cistriani, avvocato del Comune (proprietario, direttamente, del canile e, indirettamente, della casa di riposo). Un gesto che non ha sorpreso chi conosceva la generosità di Somenzi: grazie a un suo lascito da vivo, in ricordo dei genitori, è stata realizzata una palazzina del ricovero. Ed è lì che, il 30 dicembre 2011, il «gioielliere di Audrey Hepburn» se n'è andato. di Gilberto Bazoli

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