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La moldava: "Ero in plancia, Schettino mi disse di restare"

Naufragio del Costa, Domnica Cemortan ai pm: "Volevo andarmene, il capitano mi disse di restare. Sì, usavo la sua cabina"

Giulio Bucchi
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Domnica Cemortan era in plancia con il comandante Francesco Schettino e altri ufficiali, poco prima che il Costa Concordia urtasse con gli scogli all'Isola del Giglio, ma era a disagio, voleva andarsene, poi rimase su insistenza di Schettino. Lo ha detto la ragazza moldava ai pm che l'hanno interrogata il 1 febbraio scorso nella caserma dei carabinieri di Marina di Grosseto. Intorno alle 21.30 la giovane, finito di cenare, venne invitata a salire in plancia. "Mi sono sentita a disagio per questa circostanza, ovvero quando mi hanno invitata a salire - ha affermato la 25enne - poi sono rimasta in fondo e poichè non trovavo interessante la situazione, me ne volevo andare via, ma il comandante ha insistito affinchè rimanessi, e così ho fatto. Io volevo scendere e andar via - ha dichiarato - ma il comandante mi ha detto di rimanere lì". La Cemortan, quando la nave ha urtato gli scogli, è rimasta ancora un po', quindi è scesa nella cabina di Schettino, a cambiarsi e a prendere due giacche, una per sé e una per il comandante, ha recuperato il computer portatile di Schettino, ed è andata via, raggiungendo l'isola a bordo di una scialuppa. "Di fatto - ha aggiunto - usavo la cabina di Schettino". "Dopo l'allarme - ha spiegato la ragazza moldava - sono andata in cabina a cambiarmi. Nello stesso momento in cui ho preso il mio giacchetto, ho pensato di prendere anche il suo". Frasi che fanno supporre una certa intimità tra i due.   Video esclusiva Tg5: Schettino nel pallone su LiberoTv Video esclusiva Tg5: le immagine dell'evacuazione su LiberoTv  

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