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Lavoro, la Camusso è all'angolo

Fornero tratta con i sindacati: il ministro del Welfare offre più ammortizzatori sociali e reddito minimo. Cgil lasciata sola da Bersani

Giulio Bucchi
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Via larga o viottolo che sia, la strada che porta alla modifica dell'articolo 18 è lastricata di insidie, trabocchetti, tranelli e qualche bugia. La trattativa tra il ministro del Welfare Elsa Fornero e i sindacati, Cgil e Sussanna Camusso in testa, prosegue, ma quel che è certo è che le ultime convulse 24 ore rischiano di lasciare più di una buccia di banana. L'annuncio di Repubblica di un incontro segreto e di un accordo già raggiunto tra Fornero e Camusso, infatti, non ha fatto piacere né alla segretaria Cgil né agli altri sindacati, che si sono sentiti estromessi su un tema cruciale. A poco è servita la smentita di governo e Camusso stessa, che ha accusato Repubblica di tramare alle sue spalle per fare saltare tutto. Il varco c'è, e Monti proverà ad infilarsi con tutto il corpo. L'idea, abbozzata, era quella di un annullamento dell'articolo 18 solo per i precari assunti. Un do ut des che per il momento salta. Sul piatto, allora, Elsa Fornero potrebbe mettere reddito minimo e indennizzi, un irrobustimento degli ammortizzatori sociali richiesto da più parti, anche dallo stesso governo (ministro dello Sviluppo Corrado Passera per primo). Sarebbero queste le "compensazioni" vera chiave di volta della trattativa per i prossimi giorni. Il tempo stringe, visto che il premier ha annunciato la riforma del lavoro entro marzo. Rottura Cgil-Pd - Stamattina Cgil, Cisl e Uil si incontreranno al tavolo comune con la Rete Imprese Italia, mentre nel pomeriggio ci sarà un vertice interno per il sindacato 'rosso'. Per non rompere con la base e con le frange più irremovibili, la Camusso vorrebbe poter arrivare ad un accordo che escluda l'articolo 18, tema da stralciare ed affrontare in altro momento per non restringere quel "viottolo" di dialogo con il governo. D'altra parte, la segretaria sa che chiudere la porta ora al governo potrebbe significare anche crisi con il referente politico principale, il Partito democratico. Anche perché il partito di Bersani l'ha già avvisata: se la Cgil sceglierà di scendere in piazza contro l'articolo 18, questa volta il Pd non sarà al suo fianco.  

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