Vega, il lancio è riuscito: Italia ed Europa nello spazio

Giulio Bucchi

La tensione qui nella sala Jupiter del centro spaziale di Kourou in Guyana francese si è dissolta all’improvviso quando il primo razzo (per due terzi) italiano è entrato in orbita. Ben dieci anni di lavoro sono rimasti appesi a 60 minuti, questo il tempo tra il decollo e la dichiarazione ufficiale del successo. Ma ora gli ingegneri pensano al futuro e a tutto le opportunità per l’Europa e l’Italia che si sono conquistate a tutti gli effetti il proprio posto nello spazio. La partenza di Vega, infatti, apre una nuova era nel settore della messa in orbita di satelliti di piccole dimensioni. Grazie all’Agenzia Spaziale Italiana e alle industrie del nostro Paese, l’Europa e l’Agenzia Spaziale Europea avranno un accesso economicamente vantaggioso allo spazio. Il programma dell’Agenzia Spaziale Europea per lo sviluppo del lanciatore Vega vede l’Italia protagonista con un ruolo di primo piano sia come principale “azionista” del programma, con un contributo quasi del 65% del costo complessivo, sia come attore industriale che ha progettato e realizzato il veicolo spaziale e la sua infrastruttura di lancio. Il lanciatore Vega, alto 30 metri con 3 metri di diametro massimo e 137 tonnellate di peso al decollo, permetterà alla famiglia dei lanciatori spaziali dell’Esa di completare la propria gamma garantendo l’accesso allo spazio dei payload di medio-piccola dimensione (c.a. 1500 Kg) in orbita bassa (dai 700 ai 1000 Km di altezza), quali i satelliti scientifici o di osservazione della terra. In questo modo Vega aprirà all’Europa nuove opportunità offrendo servizi di lancio a costi contenuti per gli studi scientifici e il monitoraggio ambientale e di sicurezza del nostro pianeta. A bordo di Vega anche un satellite scientifico dell’Asi, LARES (LAser Relativity Satellite), che permetterà di raggiungere importanti obiettivi scientifici nel campo della fisica fondamentale e della scienza della Terra. Completano il carico il satellite ALMASat-1, dell'Università di Bologna, e sette nano satelliti forniti dalle università europee. "Questo primo lancio è, quindi, un grande motivo di orgoglio per l’Agenzia Spaziale Italiana", ha concluso il presidente Enrico Saggese, "per il fondamentale contribuito che l’Italia ha fornito alla realizzazione di Vega". Guarda il video su LiberoTv: La partenza del lanciatore Vega Elenco delle aziende italiane che hanno partecipato al progetto   - Il Gruppo Avio, attraverso la controllata ELV, è prime contractor del lanciatore Vega. Coordinando oltre 40 aziende europee, Avio ha progettato, sviluppato e prodotto gran parte del vettore presso i propri stabilimenti di Colleferro (Roma). Avio è inoltre responsabile di tutte le attività di caricamento e integrazione del lanciatore che vengono effettuate nei propri stabilimenti di Kourou. - Vitrociset è prime contractor per ESA per la realizzazione del segmento di terra del Vega presso il centro spaziale di Kourou in Guyana. È responsabile della base e delle operazioni relative alla campagna di lancio VV01 – LARES (volo di qualifica), iniziata a novembre 2011 presso il proprio sito di integrazione. - CIRA sta sviluppando degli studi per migliorare in futuro la capacità e flessibilità di Vega, intervenendo con innovativi materiali, algoritmi di guida e propulsori a liquido. - CGS è responsabile per la progettazione, realizzazione ed integrazione presso la base di lancio delle reti di distribuzione di propellenti e fluidi necessari al lanciatore ed alla base. - SELEX Galileo è responsabile per la progettazione, la costruzione e il collaudo degli apparati del “Safeguard Subsystem” (SAS). - Telespazio, un joint venture Finmeccanica/ Thales, supporta i servizi di lancio di Vega dal Centro spaziale di Kourou, fornendo servizi meteo, radar, di telemetria e controllo. Fornisce inoltre sistemi software sia per il lanciatore sia per il segmento di terra. di Claudio Antonelli