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Travaglio Attentato al Papa, ma perché Marco ci tiene tanto che ammazzino il Papa?

Il vicedirettore del Fatto se la prende con tutti i giornalisti che criticano o mettono solo in discussione la notizia del possibile agguato al Pontefice

Lucia Esposito
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Marco Travaglio non si arrende. La notizia, pubblicata dal Fatto Quotidiano, su un possibile attentato al Papa ha suscitato (com'era prevedibile) moltissime reazioni. E anche molte critiche. Critiche e osservazioni che Travaglio non ammette: nel suo editoriale di oggi, lunedì 13 febbraio, Marco passa in rassegna quelli che Dagospia chiama "rosiconi delo scoop". Insomma, zittisce chi mette in discussione la notizia rivelata dal suo quotidiano. Scrive di Avvenire, il giornale dei vescovi  che ha titolato sul maltempo. "Per trovare la notizia del giorno bisogna munirsi di Tom-Tom e arrampicarsi fino a pag. 19: "Complotto anti-Ratzinger? Padre Lombardi: farneticazioni".  Travaglio bacchetta anche Massimo Franco del Corriere, Marco Ansaldo di Repubblica snobbano o sottovalutano  la notiza addirittura il secondo  è "affranto" E a Vittorio Zucconi di Repubblica che parla di "Dan Brown all'amtriciana", chiede: "Che avrebbe fatto il nostro maestro di giornalismo se si fosse eccezionalmente imbattuto in una notizia: un appunto consegnato al Papa da un cardinale, in cui si accusa un altro cardinale di spifferare in giro complotti contro il Papa e la prossima morte del Papa. Se lo sarebbe mangiato a colazione? E cos via con Mario Sechi, Antonio Polito... Insomma, Travaglio si ribella a chiunque metta in discussione quella velina sull'attentato al Papa.  

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